Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera, il 15 giugno 2012, al decreto Sviluppo.
Tra le novità, fondo per la crescita sostenibile (riordino degli incentivi alle imprese); incentivi per assunzioni di personale qualificato; Srl semplificate, con capitale sociale di 1 euro, per tutti (anche a chi ha più di 35 anni); agevolazioni per ristrutturazioni in edilizia al 50% fino al 30 giugno 2013; bonus energetico al 50%, proroga del Sistri al giugno 2013.
Si velocizzano i processi civili e le aziende in crisi che hanno prospettive di ripresa possono riccorrere al concordato preventivo (non più obbligate al fallimento) che prevede la possibilità di proseguire l’attività (e di mantenere i contratti con la pubblica amministrazione).
Alcune misure riguardano anche il settore agricolo. Tra queste, quella che istituisce una sanzione peraltro pesante, nei confronti dei soggetti che non pagano regolarmente le quote di associazione ai consorzi di tutela delle varie Dop dei vini. Il soggetto inserito nel sistema di controllo di una Dop o una Igp che non assolve ai propri obblighi in modo totale o parziale, è sottoposto a una sanzione amministrativa pecuniaria pari al triplo dell’importo accertato vale a dire dell’importo parziale o totale della contribuzione al Consorzio non pagata.
QUOTE CONSORZI DI TUTELA
La misura, se vista nell’ottica dell’obiettivo sviluppo, contribuisce solo a garantire le entrate finanziarie dei Consorzi di tutela dei vini in modo da svolgere compiutamente le loro funzioni di tutela della denominazione, soprattutto dagli attacchi degli usurpatori della denominazione stessa. La misura però non tiene conto delle difficoltà in cui versano gli operatori del settore per i quali il puntuale pagamento delle quote associative può rappresentare invece una concreta e oggettiva impossibilità che ora viene anche sanzionata pesantemente con il pagamento di una somma pecuniaria pari a tre volte l’importo sospeso.
Anche la norma che attribuisce alle Camere di Commercio il potere sanzionatorio in materia di violazioni alle disposizione di tutela del made in Italy appare come una mera disposizione organizzativa e amministrativa che peraltro suscita qualche perplessità visto che attribuisce la funzione pubblica di autorità incaricata di emanare le ingiunzioni di pagamento di sanzioni pecuniarie a un soggetto privato, gli enti camerali in questo caso.
BIETOLA E SEMENTI
Il settore bieticolo è il primo a poter beneficiare di un concreto aiuto allo sviluppo con un’erogazione di circa 19 milioni di euro. In realtà, somme già iscritte e impegnate nei bilanci di previsione dell’Agea per gli anni 2005-2010 e la cui copertura è stata assicurata dal Mef con apposite assegnazioni annuali. In particolare, in base a una ricognizione condotta da Agea alla data del 17 febbraio 2012, le risorse residue disponibili nei pertinenti capitoli di spesa ammontano a complessivi 19,7 milioni di euro.
Altra norma riguarda il settore delle sementi e in particolare le prove varietali e il rimborso delle relative spese. Gli importi da trasferire alle Regioni vengono fissati in 2 milioni di euro, a partire dal 2012, che le stesse utilizzeranno per il rimborso del costo sostenuto dagli enti ed organismi di coordinamento delle prove varietali. Con tale disposizione, si rende uniforme la normativa per ciò che concerne l’esecuzione delle prove per l’accertamento dei requisiti varietali per la concessione di privative per nuove varietà vegetali a per l’iscrizione ai registri di varietà vegetali.
AIUTI AGLI INDIGENTI
Il decreto, infine, riorganizza il sistema di distribuzione agli indigenti di derrate alimentari.
Il nuovo Fondo indigenti consentirà, mediante le organizzazioni no profit, di assicurare gli aiuti grazie all’utilizzazione di risorse comunitarie e delle eccedenze alimentari rese disponibili dagli operatori della filiera. Il fondo sarà istituito presso l’Agea e le derrate distribuite mediante organizzazioni caritatevoli, come previsto dal Regolamento (CE) n. 1234/2007.
l presidente di Federalimentare, Filippo Ferrua ha salutato con «con favore il Fondo nazionale per la distribuzione di derrate agli indigenti, voluto fortemente dal ministro Mario Catania. Già oggi il 35,3% dell’eccedenza dell’industria – sottolinea i Ferrua – è donato a enti caritativi e sono circa 700 le aziende alimentari che forniscono ad esempio una realtà importante del terzo settore come il Banco Alimentare. Grazie a questa misura sarà possibile razionalizzare e rendere più efficienti gli interventi di erogazione liberale in favore delle tante persone che necessitano di un sostegno, permettendoci così di fare di più».