AlgLift, il nuovo biostimolante di Biosyntex nato dalle microalghe

Estratto algale e formulazione di Alglift, il nuovo biostimolante Biosyntex sviluppato da microalghe con processi estrattivi avanzati
Biosyntex presenta AlgLift, un biostimolante ottenuto da micro e macro alghe con processi estrattivi ad alta efficienza. Migliora la tolleranza agli stress ambientali, la produttività del raccolto e la risposta fisiologica delle colture

Biosyntex nasce da un percorso iniziato nel 2018, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie per la coltivazione e trasformazione delle alghe. Negli anni l’azienda ha condotto sperimentazioni e fornito tecnologia a realtà come Eni, Hera, Ima e ha sviluppato nuove applicazioni con centri di saggio esterni, fino ad approdare a un passaggio strategico fondamentale: oltre a vendere tecnologia per la coltivazione delle alghe, sviluppa prodotti finiti ad alto valore aggiunto, destinati a settori come agricoltura, mangimistica animale, cosmetica e nutraceutica.

«Abbiamo capito che il modello di business basato solo sulla tecnologia non era in grado di autosostenersi economicamente» spiega Giovanni Gnudi, amministratore delegato di Biosyntex. «Il mercato non è ancora pronto a comprare impianti per la coltivazione di microalghe: devi prima creare una domanda di prodotto. Così abbiamo deciso di sviluppare applicazioni e prodotti a base di alghe, offrendo agli utilizzatori finali soluzioni scientificamente validate e testate. Nessun prodotto esce da Biosyntex senza aver ottenuto risultati concreti, ripetibili e misurati».

Un biostimolante costruito intorno al processo

AlgLift è il primo biostimolante agricolo di Biosyntex. È ottenuto da
una formulazione che combina
Ascophyllum nodosum e Chlorella vulgaris in una dispersione concentrata.

La coltivazione della microalga avviene grazie a un processo biotecnologico controllato, riproducibile 365 giorno l’anno, a circuito chiuso.

Questo processo consente di standardizzare le caratteristiche della materia prima, garantendo una efficacia costante nel tempo.

Il prodotto contiene fitormoni naturali, un profilo amminoacidico completo e una formulazione equilibrata, progettata per garantire efficacia e sicurezza d’impiego, in combinazione con i principali agrofarmaci in commercio. Questa composizione consente di integrare perfettamente AlgLift nella normale programmazione agronomica attuata dall’agricoltore, senza alcuna variazione operativa.

«La differenza la fa la standardizzazione produttiva, la qualità delle materie prime e la formulazione del prodotto» sottolinea Gnudi. «Un biostimolante può anche essere efficace, ma se ogni lotto è diverso dall’altro, non puoi costruire un prodotto efficace, con performance stabili. Per noi era fondamentale fare un prodotto che si comportasse sempre allo stesso modo, in campo aperto o in serra».

Meccanismi d’azione e risposta agronomica

AlgLift stimola la crescita vegetativa e lo sviluppo radicale, grazie alla presenza di fitormoni naturali. Inoltre, agisce sulla fisiologia della pianta, in particolare:

  • Migliora l’assorbimento dei nutrienti dal terreno
  • Aumenta la tolleranza agli stress abiotici, come siccità e salinità ,
  • Migliora la resilienza della coltura
  • Aumenta la resa e la qualità del raccolto

Le prove condotte da centri di saggio qualificati, come il Anadiag e il Centro di Saggio di Consorzi Agrari d’Italia, mostrano un migliore vigoria della coltura, una crescita vegetativa migliore, un potenziamento delle radici delle colture ed un incremento della produzione e qualità del raccolto. In condizioni di stress idrico, inoltre, la pianta mostra una ritenzione idrica cellulare maggiore e una riduzione del collasso post-trapianto nelle orticole.

I numeri delle sperimentazioni

Le prove riportate nella scheda di Biosyntex evidenziano risultati concreti su più colture:

Frumento: incremento medio di resa del 5%, anche in combinazione con i principali agrofarmaci, con un raddoppio della biomassa in condizioni di stress idrico in alcune prove. Inoltre, AlgLift ha contribuito a una migliore vigoria delle piante con conseguente riduzione dell’infezione rispetto al testimone non trattato e incremento del contenimento della malattia rispetto alla sola difesa chimica.
Pomodoro da industria: incremento produttivo intorno al 15%, con un aumento dei frutti commerciabili vicino al 20%.
Orticole (spinacio, zucchino): incremento del peso fresco della pianta e del peso del frutto.

«L’agricoltore guarda giustamente la resa», ha osservato Gnudi. «Noi abbiamo cercato di sviluppare un biostimolante che fosse efficace nelle fasi fenologiche e aiutasse l’agricoltore ad avere colture più resiliente, produttive, che tollerassero meglio gli stress ambientali. È lì che un prodotto del genere fa davvero la differenza».

Guarda la scheda del prodotto

Integrare nella nutrizione

Gnudi ribadisce che il biostimolante non è un sostituto della nutrizione o della difesa, ma uno strumento agronomico complementare.

Nel progetto, particolare attenzione è stata dedicata alla compatibilità in miscela con i principali agrofarmaci in commercio.

L'impegno di BF SpA (Bonifiche Ferraresi)

Dal 3 dicembre 2024, BF SpA, per tramite di di BF International, ha acquisito il 50% di Biosyntex, portando con sé un know-how industriale e distributivo, grazie anche alle sue partecipate, di primario livello nel comparto agroindustriale.

Le prime forniture mostrano già volumi significativi:

– 42.000 litri destinati a CAI per la campagna agricola 2026;

– 88.000 litri per BF International, destinati ai progetti in Africa, nelle regioni del Congo, Ghana, Libia ed Algeria.

AlgLift, il nuovo biostimolante di Biosyntex nato dalle microalghe - Ultima modifica: 2025-11-25T14:51:20+01:00 da Alessandro Piscopiello

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