Nel sapere agricolo, quando si parla di "buona concimazione" ci si riferisce solitamente a un adeguato apporto di sostanze nutritive alle piante.
Sarebbe però controproducente trascurare un fattore assai importante che contribuisce notevolmente alla fertilità di un terreno: il microbioma del suolo.
Componente biologica fondamentale
È utile quindi introdurre, in un buon piano di concimazione, degli inoculi di funghi micorrizici e dei batteri della rizosfera. Questo per incentivare la fondamentale componente biologica che mantiene attivo il terreno.
L’obiettivo è quello di riattivare il metabolismo delle piante a partire da uno sviluppo radicale per permettere alle colture di assorbire i nutrienti derivanti dai fertilizzanti.
Questo meccanismo avviene già comunemente in natura. Quindi, l’utilizzo di inoculi di micorrize, o meglio di funghi micorrizici arbuscolari (Amf) e di batteri della rizosfera non può che essere una strategia sostenibile che aiuta l’assorbimento dei nutrienti.
Gli Amf, infatti, colonizzando ed entrando in simbiosi con l’apparato radicale delle colture, assorbono e traslocano i nutrienti alla pianta in modo efficiente grazie a un'estesa rete di micelio extra-radicale.
In questo contesto, la comunità di batteri della rizosfera funge da mediatore di questa simbiosi che si instaura tra fungo e radice, rendendo disponibile la sostanza organica presente nel suolo, mantenendone la struttura e limitando la lisciviazione dei nutrienti.
La giusta applicazione
A questo punto è importante capire quale sia il modo e il tempo giusto per applicare questi microrganismi indispensabili al suolo. Fomet Spa, azienda leader nella fertilizzazione organica e organo-minerale, suggerisce di applicare i prodotti contenenti inoculi subito dopo una concimazione organica di fondo.
Della sua gamma di prodotti consiglia Orosoil e Starsoil, prodotti ad azione specifica a matrice organica. Nello specifico, il primo è a matrice totalmente vegetale e il secondo è un misto vegetale-letame.
Le soluzioni contengono inoculi di micorrize, batteri della rizosfera e Trichoderma, pensati per dare al terreno un contenuto adeguato sia di sostanza organica sia di microrganismi utili.
Questi prodotti possono essere applicati prima della ripresa vegetativa, ma anche in post raccolta soprattutto nel caso di vigneti e frutteti. Questo serve ad attivare i microrganismi e a esprimere appieno quella che dovrebbe essere una buona pratica agronomica: prima nutrire il suolo e poi le colture.
Orosoil e Starsoil contribuiscono adeguatamente a nutrire i suoli a 360° gradi, rivitalizzando anche i terreni più stanchi e degradati. Natura docet.