Concimazione autunnale: step obbligatorio dopo la vendemmia

concimazione vite
Le proposte di Ilsa per garantire alle piante di vite da vino la formazione di riserve nutrizionali e un equilibrio fisiologico per la ripartenza nella primavera successiva

Con la vendemmia 2021 si chiude in Italia una stagione che rispetto al 2020 ha subito un calo produttivo di circa il 9%, per una produzione di 44,5 milioni di ettolitri. Ciononostante, l’Italia è al primo posto in Europa in termini di volumi e senza dubbio, in termini di qualità.

Infatti, mentre le gelate primaverili, i bruschi eventi atmosferici e la prolungata siccità hanno inciso negativamente sul totale delle rese, in particolare al Nord, la qualità è risultata invece eccellente in tutta Italia, con gradazioni medio-alte e in generale, con ottime caratteristiche qualitative dell’uva destinata alla vinificazione.

Risultati che ILSA ottiene costantemente da oltre 10 anni, grazie ai suoi concimi e biostimolanti naturali, in particolare ILSAC-ON che, anche nel 2021, ha consentito ai produttori di uva di ottenere valori ottimali di gradi Brix, APA, contenuto in polifenoli e grado di maturazione ottimale, quest’ultimo forse il parametro più difficile da raggiungere, a causa delle temperature troppo elevate e delle limitate escursioni termiche tra giorno e notte.

Concimazione della vite post vendemmia

Dopo la vendemmia però, non bisogna dimenticare l’importanza della concimazione autunnale, fondamentale per garantire alle piante di vite da vino la formazione di riserve nutrizionali e un equilibrio fisiologico cruciale per la ripartenza nella primavera successiva. Proprio nei mesi autunnali la pianta si prepara alla stasi invernale e al successivo risveglio, accumulando negli organi di riserva (radici, fusto e gemme) i nutrienti e irrobustendo i tessuti per prepararsi all’inverno. Non a caso è in autunno che si ha il secondo momento di massima attività radicale della vite, che deve assorbire gli elementi, in particolare azoto, potassio, zolfo, ferro, necessari sia per supportare la pianta nel periodo di intensa attività radicale, che per reintegrare la fertilità del suolo, reduce dallo sfruttamento dovuto all’intero ciclo colturale.

ILSA punta proprio a questo: garantire resa e qualità, a prescindere dalle condizioni climatiche che in futuro, saranno sempre più altalenanti. E per la fase di post-raccolta, ILSA dispone degli strumenti giusti per preparare al meglio la stagione produttiva successiva, cioè concimi naturali, ammessi anche in agricoltura biologica.

A seconda della disponibilità di elementi nel suolo e delle condizioni di pH, l’applicazione in alternativa di uno dei seguenti fertilizzanti:

permette di avere un alto contenuto di carbonio organico biodisponibile, che incrementa la fertilità microbiologica del suolo, di azoto organico e di altri nutrienti che vengono resi disponibili per le pianta con un’efficienza pari al 100%.

Il segreto di ILSA?

Materie prime naturali e processi produttivi unici, da cui si ottengono prodotti di straordinaria efficacia che mantengono in equilibrio le piante soprattutto nei periodi di stress, consentendo loro di svolgere regolarmente tutte le fasi fenologiche. La natura proteica di AGROGEL® (gelatina idrolizzata per uso agricolo), base per tutti i concimi ILSA consente di apportare direttamente anche vari amminoacidi essenziali, come glicina, prolina, glutammina e in particolare, l’arginina, fondamentale proprio per la formazione delle riserve nutrizionali.

La gamma di concimi e biostimolanti ILSA
Concimazione autunnale: step obbligatorio dopo la vendemmia - Ultima modifica: 2021-09-28T08:30:39+02:00 da Redazione Terra e Vita

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