Recentemente si è strutturata una filiera tutta italiana per la produzione dell’arachide e la sua conservazione e lavorazione. Per coinvolgere maggiormente gli agricoltori i promotori del progetto si sono imposti di assicurare innanzitutto un reddito adeguato, ma un punto importante è basato sulla qualità delle arachidi italiane che, secondo i dati, sono prive di tossine e aflatossine e presentano alcuni vantaggi importanti in termini qualitativi derivati dalla riduzione dei tempi di trasporto e la lavorazione grazie all’essiccazione che avverrà al momento della raccolta nel centro aziendale.
La ripresa della filiera delle arachidi in Italia potrebbe diventare un traino anche sul fronte della meccanizzazione dalla raccolta all’essiccazione. Tale filiera, realizzata in Emilia-Romagna, è il risultato di anni dedicati alla ricerca e recupero del seme italiano e della messa a punto di macchinari italiani.
Nella fase di messa a punto della linea per la lavorazione è stata coinvolta la ditta Scolari srl che ha progettato e realizzato l’impianto di essiccazione che lavorando in continuo permette di essiccare le arachidi che escono dalla zona lavaggio con una umidità del 30% e sono riportate ad una umidità finale del 8% in modo che possano essere inviate allo stoccaggio senza problemi di alcun genere.
Il modello di impianto è della serie con tappeti mobili forati che in ciclo continuo permette di essiccare 4 t/h di arachidi umide utilizzando una temperatura dell’aria di essiccazione di 70 °C. Nella parte finale del tappeto di essiccazione si prevede una zona di raffreddamento che permette di scaricare le arachidi ad una temperatura adatta per lo stoccaggio senza pericoli di rinvenimento.
L’impianto di essiccazione è stato realizzato con tutte le parti a contatto del materiale in Aisi 304, è certificato Ce.
Noci di Romagna
In Emilia-Romagna oltre alla filiera italiana per le arachidi si concentra già oggi il 30% degli impianti intensivi italiani per la coltivazione delle noci destinati alle varietà Chandler, Howard e Lara. Il progetto “Noci di Romagna” coinvolge oltre 20 aziende agricole con più di 500 ha coltivati nel bacino che va da Rimini a Cesena e Ravenna ed è prevista per i prossimi anni l’implementazione di altri 500 ha. Un esempio ben riuscito di collaborazione pubblico privato.
Anche in questo caso la filiera è totalmente automatizzata e realizzata con macchinari italiani appositamente messi a punto. La Filiera Progetto noci di Romagna fa capo all’azienda S.Martino di Forlì .
Con l’aumentare della superfice coltivata nell’anno 2021 si è reso necessario aumentare la capacità giornaliera di essiccazione per le noci e per questo è stato installato un nuovo impianto di essiccazione progettato e realizzato dalla Scolari di Paderno (Forlì-Cesena). L’essiccazione delle noci umide smallate richiede una temperatura nell’ordine dei 36-38 °C e tempi lunghi di essiccazione; si è quindi realizzato un impianto statico composto da 20 celle con piano inclinato completo di nastri per il carico e lo scarico con gestione totalmente automatizzata.
Si è dedicato particolare attenzione nella messa a punto del controllo automatico dell’umidità finale e nel permettere lo svuotamento e il caricamento delle singole celle di essiccazione in modo da poter intervenire sulla singola cella senza dovere spegnere il funzionamento dell’intero complesso. Le noci hanno una umidità inziale 28-32% e sono riportate ad una umidità finale del 7-8% che permette la loro conservazione nel tempo senza alcun altro trattamento.
Nuovi settori produttivi
La realizzazione di questi due impianti destinati ad un settore particolare come quelle delle arachidi e delle noci è un ulteriore conferma della capacità della Scolari srl nella realizzazione di impianti destinati a nuovi settori produttivi che si affiancano agli impianti di essiccazione, già noti, per materiali agroindustriali per biomasse, foraggio, digestato, cereali, fanghi civili e industriali oltre a impianti per la tostatura di semi oleaginosi e attrezzature per il compostaggio dei reflui organici.