Il CIB (Consorzio Italiano Biogas) propone “Farming for Future, 10 azioni per coltivare il futuro” per migliorare le performance ambientali delle aziende agricole con finalità agro-ecologiche per un miglioramento economico-ambientale con riduzione di emissioni, tutela fertilità e biodiversità del suolo.
Bisogna considerare che le azioni 3, 4, 5 proposte da CIB (emissioni climalteranti) possono essere migliorate se il digestato è trattato prima di essere portato nei campi.
I reflui hanno:
- elevata concentrazione di azoto ammoniacale e sostanze odorigene;
- laboriosa gestione per uomo ed ambiente.
Spargere reflui tal quali nei campi è una tecnica non rispettosa di ambiente e uomo.
Lo smaltimento liquami in aree concentrate causa miasmi, inquinamento falde acquifere (leggi “nitrati”) anche se poco costoso ed ammesso da norme vigenti.
CIB con “Farming for Future” propone un “utilizzo intelligente del digestato” ma tiene ancora in poco conto la difesa ambientale.
Con “utilizzo intelligente del digestato” non si può ancora bandire il termine “smaltimento del digestato” e sostenere la trasformazione di agricoltura da fonte di emissioni gas climalteranti (“carbon sink”) in agricoltura antinquinante (“carbon negative”).
Si può fare di più
L’utilizzo intelligente del digestato è sicuramente un passo avanti rispetto al passato, ma non sufficiente. Bisogna far di più, subito.
Bisogna processare i liquami in azienda prima dello spandimento e così minimizzare il potenziale inquinante ma salvaguardare contemporaneamente i nutrienti, specialmente l’azoto per utilizzarlo in sicurezza in fertilizzazione.
Bisogna avere una gestione semplice e poco costosa tanto più che l’agricoltore normalmente non è un chimico esperto.
Strippaggio dell’azoto ammoniacale con scrubber ad acido solforico, osmosi inversa, ultrafiltrazione, ecc. presentano difficoltà tecniche in azienda, pericolosità e alti costi gestionali.
Si può prevedere un sistema migliorativo dell’utilizzo intelligente del digestato. Il sistema migliorativo prevede che liquame/digestato venga sottoposto a una chiarificazione innovativa.
Dopo la chiarificazione il liquame percolato viene fatto passare su percolatori contenenti miscele di resine naturali “Sorbent Barrier”. La concentrazione si riduce circa dell’80% per l’azoto e del 60% per il fosforo.
Per lo spargimento sono sufficienti pochi ettari vicini all’impianto, con notevole risparmio economico, maggiore difesa ambientale, minor costo di trasporto, riduzione delle spese asservimento/affitto terreni. Si favorità così una maggiore difesa ambientale dovuta al refluo di ridotta concentrazione in azoto e fosforo, quindi riduzione drastica di perdita per lisciviazione, e così non si inquinano aria e acqua.
Tanti vantaggi in più con il Farming for Future
Con la riduzione dei trasporti si riducono circa 60% delle emissioni di CO2.
Il processo produce fertilizzante innovativo a lenta cessione di nutrienti, intrappolati nella struttura per scambio cationico. Così il fertilizzante diventa un ammendante che cede, a domanda della pianta, potassio, fosforo, azoto.
Quasi tutto l’azoto prodotto e concentrato su matrice solida e viene utilizzato come un prodotto chimico di sintesi che si può utilizzare in qualsiasi momento la coltura lo richieda. I liquami invece vengono utilizzati per fertilizzare terreni privi di colture in atto.
Questo ammendante solido inoltre apporta nutrienti e soprattutto migliora permanentemente il terreno agrario coltivabile perché migliora la capacità di scambio cationico del terreno e quindi le caratteristiche agronomiche: il terreno produce di più e meglio con minor apporto di fertilizzanti.
Il messaggio è:
- miglioramento delle rese,
- maggior fertilità dei suoli,
- riduzione dei costi di concimazione,
- vera riduzione dell’inquinamento ambientale.
Con il nuovo processo digestato e liquame saranno veramente utilizzati in modo intelligente con vantaggi per ambiente e operatori, e si potrà veramente ottemperare alla direttiva nitrati tuttora vigente.
Infine, si può azzerare l’apporto del liquame sui campi con un trattamento di fitodepurazione artificiale con possibilità di scarico liquido depurato in acqua superficiale sul suolo o riutilizzo in azienda.
Ci auguriamo che un processo di questo genere venga recepito da Enti Istituzionali, Territoriali, Associazioni di categoria, Operatori del settore, come miglioria necessaria per un utilizzo intelligente del digestato.
Per maggiori informazioni, contatta ESEA (Environment & Agronomy)