È un percorso lungo e avventuroso quello compiuto dal pomodoro negli ultimi cinque secoli.
Dal natio Centro-America, molto tempo fa questa Solanacea è salpata verso l’Europa, per subire qui un energico processo di addomesticamento.
Più tardi il pomodoro ha seguito a ritroso la stessa rotta per giungere negli Stati Uniti d’America dove l’attendeva un altrettanto energico restyling che aveva lo scopo di differenziarne il fenotipo e la destinazione d’uso.
Tra le diverse varianti ottenute cominciava così a configurarsi quella che sarebbe stata poi la destinazione alla produzione di conserve alimentari.
In questo laborioso processo evolutivo anche l’Italia ha giocato il suo ruolo, sia nel campo della tecnologia industriale, sia in quello del miglioramento genetico.
Oggi, grandi passi sono stati compiuti nell’affinamento di questa specie e anche alla Esasem spa, società sementiera interamente Italiana, va riconosciuto un ruolo da protagonista in questo importante settore agro-industriale.
Attraverso il breeding convenzionale, ma anche con l’ampio impiego di marcatori molecolari, i ricercatori Esasem mettono a disposizione degli utilizzatori nuovi ibridi di pomodoro da industria che assommano in sé spiccate caratteristiche agronomiche e tecnologiche, oltre a numerose bio-resistenze, a tutela del buon successo delle coltivazioni.
Nel nuovo catalogo 2016 accanto a ibridi già ampiamente apprezzati dal settore, come l’allungato Talent F.1 o il tondo Ruphus F.1 troviamo le nuovissime proposte varietali che completano la gamma in funzione del periodo di raccolta.
Nei riquadri riportiano le caratteristiche delle tre novità più significative proposte da Esasem per la prossima campagna.