Un passo fondamentale per il consolidamento della produzione e l’ampliamento della società. Una mossa strategica per continuare a farsi largo nel mercato globale degli agrofarmaci ad iniziare dalla ricerca per arrivare, entro il 2020 a due nuovi prodotti e una nuova molecola. É in questi obiettivi che si condensa il significato della creazione del Nuovo Centro Ricerche (NCR), di Isagro il cui carattere si delinea in quattro concetti orgogliosamente dichiarati dalla società: italiana, fondata sulla ricerca, globale, autonoma.
Sette milioni di investimento
Il Nuovo Centro Ricerche è situato a Novara, con un investimento di circa 7 milioni di euro, in un’area storica per la chimica come quella degli stabilimenti Donegani. Il Centro occupa 9.400 mq complessivi, 2.250 mq di laboratori, 1.370 dedicati alle serre e 750 impegnati nel sito produttivo, 70 i tecnici impiegati. Qui verrà fatta confluire la gran parte dei 50 milioni di euro di investimenti in ricerca e sviluppo previsti per i prossimi quattro anni. Dal punto di vista economico l’obiettivo finale è quello di passare dall’attuale fatturato di circa 150 milioni a oltre 200 nel 2018.
I nuovi prodotti
Tecnicamente, invece, le attività del NCR hanno come target di individuare nuove molecole e proseguire lo sviluppo del nuovo fungicida ad ampio spettro SDHi (inibitori della succinato deidrogenasi). Una famiglia chimica chiave per competere nel business internazionale dei fungicidi. Il dossier di registrazione viene sviluppato in cooperazione con la società statunitense FMC e il profilo tecnico che emerge dai dati preliminari indica un’eccellente attività contro patologie chiave delle colture di frumento, mais, soia, colza, cotone ma anche la potenzialità per essere vantaggiosamente impiegato in miscela con un partner triazolico o una strobilurina per ampliare efficacemente lo spettro d’azione. Anche tetraconazolo, storico principio attivo sviluppato da Isagro, presenta il profilo per poter costituire con il nuovo SDHi miscele innovative ed efficaci, indirizzandosi ad un ampio numero di colture e mercati internazionali. In fase di lancio c’è anche un nuovo fumigante del terreno per la difesa di varie patologie di colture ad alto valore. Più in generale, si punta a nuove registrazioni per prodotti di proprietà e alla difesa straordinaria di prodotti già in portafoglio.
Questione di approccio
Ma il NCR, negli intenti di Isagro, ha anche un obiettivo più generale. «Vogliamo essere d’esempio e incoraggiamento per altre aziende – ha spiegato infatti Giorgio Basile, Presidente e Ceo della società –, vorremmo far giungere un messaggio forte e chiaro: si può rimanere con la testa e il cuore in Italia; gli strumenti e le strategie perché ciò possa accadere esistono. Il nostro approccio, basato su investimenti in ricerca e alleanze, mantenendo al contempo il controllo societario attraverso strumenti finanziari innovativi, può essere seguito anche da altri. E di certo non solo aziende chimiche».