Per ogni vigneto la sua varietà e il suo vino

La Tenuta Attems oggi copre 42 ettari di vigneti, con l’obiettivo di arrivare a 60 ettari nel 2026
Alla Tenuta Attems nel Goriziano le viti vengono allevate e gestite in maniera differente a seconda dell’obiettivo enologico finale. E ricorrendo alle macchine più adatte e tecnologicamente avanzate

Quando si parla della tenuta Attems, a Gorizia tutti sanno di cosa si tratta. La famiglia proprietaria originaria, Attems appunto, è infatti una delle più antiche della città friulana e fin dal 300 ha sviluppato l’agricoltura nell’areale goriziano. La parte della storia che più ci interessa da vicino inizia negli anni 60, con Douglas Attems, uno dei fondatori del Consorzio Doc Collio (nel 1964), che fino agli anni Novanta ricoprì il ruolo di presidente del suddetto consorzio.

È nel 2000 che la famiglia Frescobaldi decide di investire in Friuli Venezia Giulia, perché crede nel territorio del Collio, e acquisisce il 70% della tenuta Attems, iniziando un lungo lavoro di ristrutturazione dei 24 ettari di vigneti presenti. Nel 2009 la totalità della tenuta passa nelle mani dei Frescobaldi, tenuta che oggi copre 42 ettari di vigneti.

«L’obiettivo è arrivare a 60 ettari di vitato nel 2026 – ci spiega Gianni Napolitano, direttore della tenuta Attems – allevati con varietà autoctone come Tocai Friulano, Malvasia Istriana e Ribolla, ma anche con quelle internazionali più popolari quali Pinot Grigio, Sauvignon Blanc e Chardonnay. Chiaramente vengono allevate con sistemi agronomici differenti, perché hanno obiettivi enologici differenti, per cui abbiamo vini che rispettano i disciplinari Doc Collio, Doc Friuli e Igt Venezia Giulia, ovviamente con un range di prezzo differente a seconda della tipologia di vino. Attualmente produciamo 750mila bottiglie di vino (una piccola parte di uve viene ovviamente acquistata, altrimenti non si riuscirebbe ad arrivare a questo numero) e siamo presenti su tutti i mercati del mondo. Il primo di questi rimane l’Italia, seguita da Canada e Stati Uniti d’America, che sono il nostro mercato estero più importante».

Gestione lungimirante

Le forme di allevamento principali sono il cordone speronato e il Guyot, a parte il Tocai che, per tradizione storica e per vocazione, preferisce il doppio capovolto. Dal punto di vista della meccanizzazione, ci sono vigneti vendemmiati a macchina e altri invece raccolti solo ed esclusivamente a mano. Del resto, in alcune situazioni il sistema a girapoggio o a terrazze non permette attualmente di fare una vendemmia meccanica. Molta attenzione viene riservata anche all’inerbimento.

«La situazione dei nostri vigneti è molto variabile – continua Napolitano – e generalmente scegliamo l’alternanza filare inerbito – filare lavorato. Ci sono però situazioni particolari dove teniamo il vigneto completamente inerbito perché c’è una varietà (Ribolla Gialla, per esempio) che richiede una riduzione della vigoria, altre invece (Sauvignon) in cui per un obiettivo aromatico viene tutto lavorato».

Ovviamente per gestire una tenuta di questo livello occorre un parco macchine adeguato. «Tra le macchine più importanti segnaliamo cinque trattori – riprende Napolitano – quattro atomizzatori di tipologia differente, tre cimatrici, una spollonatrice meccanica e una sfogliatrice che entra in gioco in piena fioritura-fine fioritura. Quest’ultima è un’attrezzatura fondamentale per l’obiettivo vinicolo di cui parlavo prima, perché ti consente di “giocare” a seconda della varietà, dell’esposizione e della zona in cui si trova il vigneto. Last but not least, abbiamo preso anche una impolveratrice, perché ormai anche in Friuli capita di dover distribuire zolfo per bloccare le infezioni di oidio, soprattutto con varietà sensibili come lo Chardonnay».

Oltre alla sfogliatrice, altrettanto importanti per la buona riuscita della coltivazione dei vigneti sono gli atomizzatori. E a questo proposito dal 2019 la tenuta Attems ha iniziato un rapporto specifico con il brand Ideal, acquistando una prima macchina nel 2019 e una seconda nel 2022, cambiando quindi marchio rispetto ai precedenti.

Ogni atomizzatore lavora circa 300 ore all’anno. «Grazie al gruppo Frescobaldi abbiamo la grande fortuna di testare tante tipologie di macchine e anche tanti brand diversi – spiega Napolitano – per cui c’era stato proposto di ricorrere a Ideal qui nel Goriziano, in particolare con il modello Bora S 1000 T (semitrainato). Il test andò benissimo e quindi decidemmo di acquistarne uno nel 2019. Poi nel 2022 abbiamo acquistato un secondo modello Bora S 1000 T, Isobus compatibile, e per il prossimo anno dovremmo acquistarne un terzo, in vista degli ettari in più che arriveranno e per riuscire a trattare anche le terrazze che sono a girapoggio alla friulana».

I motivi della scelta di Ideal

«Avere clienti come Attems e Frescobaldi è un onore per Ideal – interviene Enrico Rosetti, direttore commerciale Ideal – e siamo ovviamente orgogliosi che si trovino bene con i nostri prodotti. Ideal quotidianamente affianca il concessionario che tiene il filo diretto con il cliente finale e cerca di trovare le soluzioni più appropriate per eliminare i problemi che si incontrano nella difesa fitosanitaria. Diciamo che arriviamo a customizzare il prodotto in base al cliente finale, soprattutto nel caso di aziende di questo calibro».

La scelta del modello Bora S 1000 T è stata ovviamente ben ponderata. «Il modello è stato scelto perché era quello che, come dimensioni e capacità (serbatoio da 1.000 litri), si adattava meglio ai nostri vigneti – spiega Simone Lepre, tecnico agrario della tenuta Attems –.  I filari sono stretti, le capezzagne non son sempre sono comode, ci serviva una macchina che ci desse la capacità di fare ettari, perché la tempestività per noi è fondamentale visto che vogliamo sempre cercare di coprire l’azienda in una giornata di trattamento. Allo stesso tempo, però, deve essere anche agile e comoda nelle svolte, vista la conformazione aziendale che abbiamo, un misto fra pianura e collina a volte anche impervia».

Dal punto di vista delle caratteristiche tecniche, la differenza principale tra i due modelli in casa Attems è il sistema di gestione dell’irrorazione: nel modello più vecchio troviamo una centralina Bravo 180 di Arag, che comunque tramite l’antenna Gps distribuisce in base all’avanzamento, cioè mantiene i litri/ettaro da distribuire in base alla velocità di avanzamento; il modello più recente è invece collegato direttamente al sistema Isobus del trattore, quindi ha sempre la gestione dell’irrorazione proporzionale all’avanzamento, ma sfrutta i perimetri di lavoro premappati e quindi gestisce direttamente l’apertura delle varie sezioni di irrorazione. Questo permette due cose fondamentali per l’operatore: può essere molto più veloce nelle manovre, perché è slegato dal gestire una parte di lavoro nelle manovre a fine campo, e poi vede direttamente già se ha trattato tutti i filari.

Viticoltura di precisione

«Ma soprattutto – interviene Rosetti – apre le porte dell’azienda a tutto quello che si chiama precision farming, perché si possono caricare le mappe di prescrizione e quindi fare la distribuzione a rateo variabile con monitoraggio da remoto in tempo reale. Non per niente la macchina è stata acquistata con il credito d’imposta dell’Agricoltura 4.0».

Per le funzioni dell’atomizzatore Ideal fornisce il joystick Explorer (sempre in collaborazione con Arag), che consente all’operatore di gestire con una mano sola tutti i movimenti e le funzioni dell’irroratrice e di farlo più velocemente e con molta più sicurezza. La tenuta Attems dispone poi di un altro monitor perché utilizza delle telecamere per tenere sotto controllo la bagnatura di tutta la parete fogliare. «Indicativamente riusciamo a trattare dai tre ai quattro ettari l’ora – aggiunge Lepri – a seconda della conformazione dell’appezzamento, per una velocità operativa media di 6 km orari».

I trattamenti fatti in casa Attems sono quelli contro oidio, peronospora, botrite, scafoideo (obbligatorio) e insetti vari. Dopo di che c’è tutto il discorso della concimazione fogliare a supporto: in fioritura, per esempio, si somministra del boro, mentre nelle prime fasi è molto importante l’apporto di ferro e microelementi, perché alcune varietà, Tocai e Ribolla Gialla in primis, soprattutto in annate fredde come quest’anno andrebbero soggette a ingiallimenti e crescita anomala rispetto a un’annata normale. Oppure per l’ispessimento della cuticola nel Pinot Grigio si distribuisce potassio dalla invaiatura in poi con tre trattamenti certi, dopo di che in caso di anomalie si può intervenire sul momento (per esempio azoto fogliare se hai bisogno di vigoria).

A Lepre chiediamo anche di sintetizzare i pregi di Bora S 1000 T. «Come detto prima, capacità di lavoro abbinata a snellezza e leggerezza della macchina, con conseguente minor compattamento del terreno. Dopo di che aggiungerei le dimensioni, che ti consentono di girare bene anche in situazioni strette, la facilità di utilizzo e in ultimo l’ottima maneggevolezza nelle svolte a fine campo: la macchina fa praticamente un angolo retto e oltre, fino a 110 gradi, perché il cardano, essendo l’apparato irrorante direttamente attaccato al sollevatore, non viene sollecitato con angolazioni anche in fase di lavoro e di conseguenza ti permette un’agilità veramente ottima in spazi molto stretti».  E vista l’assenza di guasti in quattro stagioni di utilizzo, anche l’affidabilità strutturale non è da sottovalutare. «Giusto – conferma Napolitano – solo usure normali. Per non parlare del prezzo, assolutamente competitivo, soprattutto perché parliamo di macchine che lavorano bene. In questo devo ringraziare la concessionaria che ci ha riservato un trattamento particolare».

Progetti futuri

Un’azienda come la tenuta Attems non può mai smettere di evolversi, per cui chiudiamo con i progetti che ha in serbo. «I vigneti si trovano tutti nel comune di Gorizia – conclude Napolitano – mentre la cantina è a Capriva del Friuli. Nel 2026 vorremmo riportarla nel comune di Gorizia, a Lucinico, perché abbiamo un progetto legato un po’ alla storia dell’azienda. Noi siamo partiti, infatti, con 30mila bottiglie ottenute dai famosi 24 ettari e le lavoravamo nella cantina della villa del conte a Lucinico, dopo di che, crescendo e non avendo più spazio, siamo stati costretti ad acquisire la cantina a Capriva del Friuli, ma sempre con il sogno nel cassetto di realizzare un centro aziendale nel cuore dei nostri vigneti. Ecco, oggi siamo pronti a partire e nel 2026 contiamo di realizzare un grande centro aziendale qui a Gorizia, con tanto di sistema di ricezione uve, tinaia di vinificazione, imbottigliamento, barricaia e piccola ricezione agrituristica».


1Novità in arrivo

Presentato in anteprima a Enovitis in campo, la novità in arrivo in casa Ideal si chiama BioAir. «Si tratta di una macchina tangenziale – spiega Rosetti – quindi con ventilatori non più assiali, ma verticali, e mossi da motori idraulici. Questo fa sì che, variando la rotazione della turbina, si possa diminuire e variare il volume d’aria per aumentare o diminuire la penetrazione della miscela all’interno della chioma. A differenza dei classici ventilatori si genera un flusso d’aria più omogeneo e diretto, che penetra nella vegetazione in maniera uniforme dall’inizio alla fine, e in più si limita la dispersione per deriva, perché girando in senso verticale non si ha dispersione nella parte alta del vigneto. E poi non è da trascurare il fatto che, avendo una trazione idraulica, può essere trainato da trattori con bassissima potenza (50 cv). Ma soprattutto la novità più importante è che può essere equipaggiato con un sistema basato su sonar che capta in tempo reale la densità della vigoria e quindi riesce a fare una distribuzione a rateo variabile in base alla densità della vigoria fogliare dei due filari, che spesso non è uguale».


2Un dealer di fiducia

Il distributore di Ideal per la provincia di Gorizia dal 2010 è Agriosso, che, oltre all’assistenza tecnica sulle macchine, fornisce ad Attems anche altri brand, a cominciare da Landini per i trattori. «L’azienda Frescobaldi ha un contratto di forniture con il gruppo Argo Tractors (Landini e McCormick) e i concessionari di zona seguono le aziende di competenza – spiega Massimo Pauletto, responsabile commerciale della Agriosso –. Da lì è nato un rapporto reciproco di fiducia per cui, oltre a fornire il prodotto Landini, riusciamo a proporre e far provare altre attrezzature tra cui Ideal in primis, ma anche Arrizza per le lavorazione sotto fila o la spagnola Serrat (pacciamatura sotto fila da ambo i lati)».

E spesso dopo i test, hanno deciso di comprare. «A noi piace che ci sia questa collaborazione reciproca – conferma Lepre – anche perché alla fine lavoriamo tutti per lo stesso obiettivo. Di conseguenza, se ci si dà una mano uno con l’altro, è tutto più semplice. Del resto, sarebbe impossibile pensare che in caso di un problema in campo il meccanico sia subito lì pronto a risolverti i problemi, perciò  è necessario operare in simultanea per far sì che le macchine lavorino nel modo più efficiente possibile».

Per ogni vigneto la sua varietà e il suo vino - Ultima modifica: 2024-09-24T08:07:59+02:00 da Francesco Bartolozzi

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