«Dopo il voto all'unanimità del Coreper2, il Comitato dei rappresentanti permanenti degli Stati membri, e il sostegno ottenuto anche dai presidenti dei gruppi politici del Parlamento europeo, si conclude, con la validazione della plenaria, la fase autorizzativa dello stralcio del Pacchetto agricolo dal resto del regolamento Omnibus» ha fatto sapere il primo vicepresidente della Commissione agricoltura del Parlamento europeo Paolo De Castro. «La parte agricola, così come approvata dalle tre istituzioni il mese scorso durante i triloghi, diventerà quindi un regolamento autonomo, di fatto una vera e propria riforma di metà percorso della Pac ed entrerà in vigore dal 1° gennaio 2018 come richiesto da tutto il mondo agricolo europeo, non appena saranno state completate le necessarie fasi procedurali, che si avvieranno con il voto in commissione agricoltura il prossimo 22 novembre e si concluderanno con il voto del Parlamento durante la sessione plenaria di fine novembre» ha concluso De Castro.
Soddisfatto il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo che ha commentato positivamente il fatto che la riforma «possa essere applicata nei tempi previsti. Sono state raccolte le nostre sollecitazioni. In seguito al via libera di ieri, il Parlamento europeo potrà ufficialmente approvare il nuovo testo nella riunione della mini-plenaria prevista per il 30 novembre in modo che la parte agricola dell'omnibus possa essere applicata a partire dal 1° gennaio 2018».
«L’accordo – sostiene la Coldiretti - prevede importanti novità per la gestione del rischio. Partendo dalla proposta della Commissione di abbassare la soglia di indennizzo contemplata per il nuovo meccanismo di stabilizzazione dei redditi settoriale, la si estende anche alle assicurazioni, portando così al 20% la perdita di prodotto necessaria per l’attivazione, innalzando dal 65 al 70% l’intensità del contributo pubblico, introducendo la possibilità di utilizzare indici economici per la misurazione delle perdite».
«Bene le modifiche approvate nel regolamento Omnibus e – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna Gianni Tosi – confidiamo che l’accordo entri in vigore quanto prima: più potere contrattuale agli agricoltori e più aggregazione dell’offerta; maggior protagonismo delle organizzazioni di produttori, Op e Aop, all’interno delle relazioni contrattuali di filiera».