Prosegue nei listini delle Borse Merci nazionali la fase di aumento dei prezzi dei cereali foraggeri. Oltre all’ulteriore incremento del mais, i prezzi di grano tenero, orzo e sorgo hanno trovato sostegno nella riduzione delle disponibilità tipica del periodo che precede la chiusura della campagna commerciale. Prezzi stabili, ma ormai “nominali”, per i semi di soia nazionali, a conferma di una disponibilità di prodotto sul mercato interno di fatto esaurita. Dopo la stabilità della prima settimana del mese, tornano invece a crescere i prezzi all’ingrosso delle farine proteiche.
Sui mercati esteri, intanto, nonostante la revisione al ribasso della produzione brasiliana (da 109 a 102 milioni di tonnellate) contenuta nelle stime di maggio dell’Usda (Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti), la proiezione del raccolto americano su un livello elevato storicamente (380 milioni di tonnellate), la stima della produzione globale a un nuovo livello record (prossima a 1,2 miliardi di tonnellate) e le prese di profitto dei fondi di investimento hanno impresso nella seconda parte della settimana una decisa correzione al ribasso alle quotazioni del mais alla borsa di Chicago (tornate sotto la soglia dei 7 dollari per bushel), trascinando al ribasso anche gli altri cereali.
Il grano tenero guadagna cinque euro la tonnellata
I prezzi del grano tenero foraggero hanno messo a segno un ulteriore aumento alla Granaria di Milano, attestandosi sui 245-247 €/t (franco arrivo), guadagnando 5 €/t rispetto alla settimana precedente. Il rincaro rispetto a dodici mesi fa supera ormai i 20 punti percentuali. Con l’avvicinarsi della chiusura dell’attuale annata, nei listini dell’orzo nazionale rilevati dalle Borse Merci e dalle Camere di Commercio sono apparsi i primi “non quotato”. Diffusi aumenti hanno interessato, invece, gli orzi di provenienza estera. Alla Borsa Merci di Bologna i prezzi hanno raggiunto i 243-245 €/t (franco arrivo), in rialzo di 5 €/t su base settimanale. Si accentua così la crescita rispetto alla scorsa annata, giunta attualmente a superare il 40%. Prosegue la fase di aumento anche per i prezzi del sorgo nazionale, saliti sui 245-247 (+5 €/t, franco partenza, Borsa Merci di Bologna). Si avvicina al +40% l’incremento rispetto ad un anno fa.
Soia nazionale sempre a quota 700 €/t
Con i volumi disponibili ormai limitati, su diverse piazze di scambio del Nord Italia i prezzi della soia nazionale non Ogm sono stati “non quotati”. Nominalmente i prezzi si mantengono sulla soglia dei 700 €/t (franco partenza), più alti dell’85% (Borsa Merci di Bologna) rispetto alla scorsa annata. Nel comparto dei proteici, la settimana ha messo in evidenza aumenti per i prezzi all’ingrosso delle farine di semi oleosi. La farina di soia proteica estera è aumentata di 10 €/t (465-467 €/t, franco arrivo) mentre quella nazionale di 15 €/t. Per entrambe le origini si conferma l’ampia crescita su base annua, con un +35,9% per la farina estera e addirittura un +74,4% per la farina nazionale.
Rispetto a quanto visto per la farina di soia, rialzi settimanali più contenuti si sono verificati per la farina proteica di girasole (+2 €/t alla Borsa Merci di Torino) e per la farina di colza (+2 €/t). Anche in questo caso la variazione su base annua rimane marcata, superiore per entrambe le farine a +30%.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 10 al 15 maggio 2021