Tutti i prezzi dei prodotti agricoli rilevati, e commentati, da Ismea sulle principali piazze italiane nell’ultima settimana.
Animali vivi, carni fresche, cereali e derivati, derivati di colture industriali, foraggi e alimenti per il bestiame, latte e derivati, oli e grassi vegetali, semi oleosi, uova fresche e in guscio, vini.
AVICUNICOLI
Il mercato avicunicolo registra l’ennesima settimana positiva dal punto di vista delle quotazioni. In leggero rallentamento solo i consumi di pollo, fatto plausibile considerando l’ultima settimana del mese. L’offerta di polli vivi è risultata in linea con quelli richiesti e il mercato è stato equilibrato sia per i pesi medi al carico che per i numeri offerti. Leggero calo delle quotazioni rispetto ai picchi massimi precedenti, invariato il macellato. Per le galline tutto gira attorno alla mancanza, pressoché totale, di quelle rosse che, per motivi ormai noti, rimangono nei rispettivi accasamenti posticipando la loro naturale uscita; a fronte di un’offerta molto contenuta la domanda finale si consolida, e le quotazioni salgono bruscamente. La ripresa dei consumi si rafforza anche per le faraone che beneficiano di un’offerta contenuta per aumentare i corsi. Dopo i buoni livelli raggiunti, si tende a stabilizzare la situazione dei tacchini; il macellato e i tagli sono apprezzati e si prova a confermare questi livelli di prezzo. Mercato in forte movimento anche per i conigli: gli alti consumi e i numeri ancora esigui stanno favorendo l’ascesa di questo prodotto. Sempre molto forte la domanda di uova che, al momento, non sembrano essere sufficienti per soddisfarla pienamente. E i valori aumentano.
BOVINO
Quest’ultima settimana del mese ha riassunto l’andamento riscontrato nel corso di tutto il mese di settembre, ovvero baliotti in calo e recuperi per i vitelloni. Ulteriore calo per i vitelli da ristallo rilevato in commissione a Padova; buono invece l’andamento delle vacche. Sul fronte dei tagli ancora in recupero mezzene di seconda qualità e busti di vitello mentre per il vitellone i cali si evidenziano sui quarti posteriori con gli anteriori in aumento, ricalcando così le dinamiche commerciali tipiche del periodo.
CASEARIO
Anche nella settimana di chiusura del mese di settembre il comparto caseario segna un assoluto invariato nelle rilevazioni sia delle materie grasse che dei due grana nazionali. Nello specifico lo zangolato è inchiodato sui 4,50 €/kg su tutte le piazze emiliane. Su Milano anche la crema di latte conferma i valori della scorsa settimana a 3,26 €/kg. Anche per il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano l’andamento stazionario ha caratterizzato tutto il mese di settembre e registrando scambi nella norma su tutte le Borse Merci e mantenendo di fatto su terreno positivo il confronto su base annua.
CEREALI
Dopo i continui cali osservati nelle ultime settimane nel mercato del frumento duro sembra essere subentrata una certa stabilità ed in gran parte delle piazze di rifermento i listini non hanno evidenziato sostanziali variazioni. Quotazioni poco mosse anche per il grano tenero ed il mais, mentre si conferma la dinamica rialzista dell’orzo. Prime contrattazioni per la soia nazionale del nuovo raccolto nei centri di scambio di Milano, Bologna e Treviso, con prezzi d’esordio superiori rispetto a quelli rilevati all’avvio della precedente campagna. Iniziata anche la commercializzazione dei risoni, mediamente la qualità e le rese sono soddisfacenti mentre le quotazioni risultano inferiori a quelle registrate nell’analogo periodo dello scorso anno a causa dell’abbondante offerta di merce del 2016.
SUINI
Nel comparto dei suini da allevamento ancora tendenza al calo per le taglie da 25/65 kg, tendenza che prosegue da tempo con valori decisi, seppur più contenuta rispetto alle prime settimane del mese. La rilevazione della CUN per la prossima settimana conferma ancora questa tendenza. Per i suini da macello è comparso il segno meno dopo una serie di settimane positive. La rilevazione della CUN per la prossima settimana indica un calo di pochi centesimi con la quotazione a 1,749 €/kg. L’andamento dei tagli previsto dalla CUN evidenzia cali generalizzati su lombi, coppe, pancette e spalle; invariati i valori delle cosce pesanti, in calo quelle di peso inferiore e le cosce per prosciutti non DOP.