Caseari
La quarta settimana di novembre mostra un andamento all’insegna della tenuta per le materie grasse. Nello specifico lo zangolato dopo i leggeri recuperi messi in atto nella scorsa settimana, a fronte di una sostanziale tenuta dei listini su tutte le piazze mostra solo un adeguamento al rialzo a inizio settimana a Modena (1,15 euro al chilo), equiparandosi ai listini di Reggio Emilia. Anche per il pastorizzato sulla piazza di Cremona i valori si mantengono stabili sui 2,75 euro al chilo. L’andamento degli scambi da parte degli operatori è considerato in linea di massima nella norma. Per ciò che concerne i due grana a denominazione, quest’ultima ottava ha ricalcato in modo speculare quanto avvenuto nella precedente di calendario. Per il Grana Padano Dop si evidenzia uno stato di maggiore sofferenza per il prodotto più giovane con cali pari a 10 centesimi al chilo su tutte le piazze, mentre mostra una miglior tenuta la varietà 16-24 mesi. Scambi lenti per il Parmigiano Reggiano Dop su tutti centri di scambio sia emiliani che lombardi, dove tutte le varietà accusano ulteriori retrocessioni nei valori dai 5 ai 15 centesimi, particolarmente acute le flessioni mostrate a Mantova sulla quale in sette giorni i prezzi di tutte le produzioni cedono di ben 20 centesimi al chilo.
Bovini
La quarta settimana di novembre ha manifestato una stabilità ancora maggiore della precedente. Nessuna variazione è segnalata per le vacche da macello, manze da macello, vitelli e vitelle da macello. I vitelloni da macello mostrano una leggera variazione positiva del +0,09% su base media nazionale, generata dalla piazza di Padova dove Charolaise e incroci francesi incrementano i listini. Gli scambi sono vivaci, ma i buoni meccanismi presenti tra cooperative, macellatori e negozianti mantengono stabili i prezzi dei capi in uscita dalle aziende agricole. Le carni bovine, per contro, mostrano nel complesso delle categorie merceologiche e delle piazze nazionali un +0,27% generato principalmente dalle carni di vitello, in recupero sulle piazze di Milano e Modena.
Avicunicoli
Prosegue il calo dei prezzi del pollo generato dall’improvviso eccesso di offerta evidenziato da alcune settimane a questa parte. Flessioni sia per il pollo di taglia leggera (-8,65%) che per quello di taglia pesante (-9,05%), mostrato sulle principali piazze italiane. Anche i tacchini questa settimana mostrano un calo congiunturale, specificamente del -0,77% generato dalle piazze cedenti di Treviso e Padova. I conigli vivi all’origine mostrano stabilità su base nazionale, mentre le carni cunicole un leggero apprezzamento del +1,4% su base media nazionale determinato essenzialmente dal mercato di Palermo. Un leggero apprezzamento è mostrato dalle uova che su base media nazionale salgono del +0,2% grazie ad un aumento di prezzo manifestatosi sulla piazza di Padova.
Ovini
Le rilevazioni Ismea, relative all’ultima settimana di novembre, evidenziano un andamento di mercato sia degli animali vivi che delle carni una ripresa degli scambi segnando variazioni positive su molti centri di contrattazione sia su base congiunturale che tendenziale. In apertura di settimana la piazza di Ferrara conferma i listini per tutte le categorie monitorate. Su questo mercato si registra un'incremento dell’9,2% rispetto al 2018 per gli agnelli da latte, mentre gli agnelloni (15-25 Kg) fanno registrare le performance migliori con un incremento rispetto all’anno precedente del 14,8%. Nelle piazze del centro Italia si sono evidenziati i primi incrementi, nello specifico i listini sulla piazza di Viterbo hanno segnato un aumento, in soli sette giorni, di ben 70 centesimi al chilo portando le quotazioni degli agnelli da macello a 3,65 euro al chilo (+23,7% variazione congiunturale; +25,9% variazione annua). Alla stessa stregua mostra un mercato più attivo anche la piazza di Grosseto con i corsi degli agnelli che passano da 3,10 a 3,70 euro al chilo, mostrando anche su quest’ultima variazioni sia congiunturali che tendenziali più che positive. Ancora senza quotazioni gli agnelli sulla piazza di Siena. Nell’areale sardo la limitata presenza di prodotto, dovuta da un ritardo dei parti, ha determinato oltre alla tenuta dei prezzi per la piazza di Macomer e Cagliari anche un aumento in quella di Sassari. Tale dinamica dei prezzi ha consentito un discreto differenziale tra le quotazioni attuali rispetto a quelle di un anno fa. Sul fronte del macellato a Milano il mercato degli agnelli si mantiene sostanzialmente stabile presentando quotazioni immutate rispetto alla settimana passata.
Olio
Nell’ultima settimana del mese di novembre si registra un nuovo lieve calo per l’olio extravergine di oliva che si attesta a 3,52 euro al chilo a fronte dei 3,59 della passata rilevazione. A calare sono in particolare le piazze laziali, pugliesi e siciliane. I listini medi delle varietà vergine e lampante restano inalterate rispetto a sette giorni fa. Tra le produzioni di qualità si evidenzia l’entrata delle quotazioni della Dop chianti classico che si afferma a 12,75 euro al chilo. In crescita anche la Dop Umbria che questa settimana vede i sui listini portarsi a 7,95 euro al chilo. Di contro in lieve calo le Dop Bruzio, Dauno, Terre di bari, Val di Mazzara e Valli trapanesi. Tra gli olii raffinati si registra una flessione, seppur limitata, sia per quello di oliva che per quello di sansa. Stabili i listini dell’olio di semi di girasole, mentre crescono quelli di mais e arachide.
Vino
Lieve rialzo per le quotazioni medie dei vini comuni sia bianchi che rossi dovuta principalmente alle piazze laziali e abruzzesi. Tra le indicazioni geografiche restano sostanzialmente stabili i vini bianchi, mentre tra i rossi si registra un ulteriore ribasso per il Toscana sangiovese che si attesta a 7,20 euro l’ettogrado, -4% negli ultimi quindici giorni.
I prezzi dei prodotti agricoli del 2 dicembre
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