Cereali, segnali di ripresa
Nell'ultima rilevazione le quotazioni del grano duro hanno finalmente mostrato dei timidi segnali di ripresa in gran parte dei centri di scambio monitorati. Tale dinamica è da ascrivere in particolare ad una crescita della domanda interna. Prezzi in aumento anche per il tenero, con le variazioni più consistenti a carico della categoria mercantile; il mercato nazionale dei frumenti rimane comunque scarsamente dinamico. Listini poco mossi per l'orzo; da segnalare soltanto i lievi apprezzamenti osservati a Milano. Brescia e Treviso. Relativamente al mais, limitati assestamenti al rialzo sono stati registrati a Roma, Ancona, Grosseto e Torino a causa di una certa resistenza alla vendita da parte dei detentori. Seguendo il trend delle principali borse merci internazionali, la soia origine Italia è ulteriormente aumentata in tutte le piazze del paese.
Avicunicoli sempre al top
La settimana appena trascorsa ha fatto registrare consumi di pollo discreti e sostanzialmente allineati all’offerta, sia sul fronte del vivo che del macellato. Lieve rallentamento della domanda di petti; l’intento degli operatori è di cercare di mantenere stabile la situazione o contenere i cali delle quotazioni al minimo, in previsione dell’imminente periodo natalizio. Aumentano i consumi di galline grazie a temperature più rigide che ne invogliano l’acquisto; l’offerta di entrambe le tipologie sembra essere contenuta, quindi il mercato si trova in una situazione di vantaggio per chi vende che vede aumentato il prezzo medio settimanale di 3 centesimi/kg. Quotazioni in crescita anche per le faraone che confermano il buon momento visti i consumi in ulteriore aumento rispetto ai buoni livelli delle ultime settimane. Offerta sempre inferiore alla domanda, tanto che potrebbero esserci ulteriori apprezzamenti. Dopo un periodo di aumenti la domanda di tacchino risulta ormai stabile da diverse settimane; l’intento è di arrivare a Natale cercando di mantenere l’invariato sia sul vivo che sul macellato. Ancora sostenuto invece il mercato dei conigli, in ragione di una carenza di prodotto sia domestico che estero. Malgrado i livelli di prezzo raggiunti, la situazione risulta talmente deficitaria da lasciare ulteriore spazio a miglioramenti. Il quadro complessivo del mercato delle uova dà segnali di stabilità; ci si aspetta un miglioramento delle richieste ma per ora il mercato è fermo, senza variazioni di rilievo.
Bovini, nessuna variazione
Nessuna variazione apprezzabile per le quotazioni del mercato bovino, tendenzialmente stabile o in leggero rallentamento; le piazze di Milano, Cremona e Vicenza non hanno mostrato cambiamenti né sui prezzi né sugli scambi e per le carni si rilevano aumenti di prezzo solo per mezzene e anteriori di vitello. Si registrano mercati sempre molto vivaci in Piemonte con richieste in aumento, come di consueto nel periodo autunnale. Si segnala una situazione dicotomica per i capi commercializzati in queste zone infatti, sebbene i prezzi reali siano tendenzialmente in aumento per tutte le categorie, i mercuriali riportano quotazioni di capi piemontesi in calo.
Suini, trend in calo
La tendenza dei suinetti fissata nella seduta del 15 novembre risulta essere stabile per quanto riguarda le pezzature più piccole e quelle mediane (da 15 fino a 50 kg) mentre le pezzature più pesanti risultano in calo. Per quanto riguarda i suini da macello la tendenza si conferma in calo sia per quelli destinati al circuito tutelato che quelli destinati al circuito non tutelato. La pezzatura più importante, la 160/176 kg, si attesta ad 1,40 euro/kg. Relativamente ai tagli di carne suina i listini dei lombi e delle cosce di pezzatura più piccola risultano in calo, la quotazione della spalla è in aumento mentre tutti gli altri tagli si mantengono stabili rispetto alla precedente ottava.
Lattiero caseario, prezzi stabili
Settimana segnata da una assoluta stabilità nelle quotazioni per le materie grasse, con prezzi confermati su tutte le piazze, nonostante gli scambi vengano definiti calmi. Lo zangolato si mantiene a 2,15 euro al chilo su tutte le borse merci emiliane. Confermano i listini anche Mantova e Milano rispettivamente a 2,45 euro al chilo e 2,55 euro al chilo, alla stessa stregua anche i prezzi del burro Cee si confermano sui valori della scorsa settimana. Rimane comunque ampio il gap negativo rispetto ai valori dello scorso anno. Buoni gli scambi per i due grana a denominazione, con una settimana all’insegna dei recuperi su tutte le piazze in quotazione.
Vino, bene quelli comuni
Nella terza settimana del mese di novembre si è avuto un aumento delle quotazioni dei vini comuni sia bianchi che rossi e rosati grazie alle maggiori richieste per il prodotto della nuova vendemmia. Stabile il mercato sia per le IGT bianche che per le IGT rossi e rosati per tutti i prodotti rilevati ad eccezione del Lazio (IGT bianchi), le cui quotazioni hanno teso al rialzo grazie ad una domanda interessata ed il Provincia di pavia Barbera (IGT rossi e rosati), i cui listini hanno avuto una lieve regressione dovuta ai maggiori quantitativi immessi sul mercato.
Olio Evo in flessione
Anche nella terza settimana del mese di novembre si è confermata la flessione dei prezzi medi all’origine dell’olio extravergine di oliva. Continua ad ampliarsi la forbice dei prezzi per il prodotto di acidità maggiore i cui listini sono in costante calo mentre l’extravergine di migliore qualità è oggetto di un buon interesse da parte della domanda. In calo le quotazioni del lampante per la maggiore offerta presente sul mercato mentre sono risultate stabili le quotazioni dell’olio vergine.
I prezzi dei prodotti agricoli del 19 novembre
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