Grano tenero in calo
Il panorama commerciale subisce solo in parte i riflessi ribassisti Comunitari ed esteri, supportato dalla limitata disponibilità di prodotto nazionale. La momentanea stasi della domanda “pre-festiva” e l’evoluzione dei prezzi rallentano gli scambi. Si attende per meglio capire le dinamiche dell’ultimo trimestre di campagna tra basse scorte ed effetti della pandemia sui consumi. I progressi agronomici del nuovo raccolto sono positivi ma resta sotto osservazione la latente carenza idrica a ridosso dell’incremento delle temperature medie. Tutte le classi vedono cali di prezzo di 2-3 €/t con i grani di forza “tipo” Bologna sui 245 €/t reso molino; i panificabili quotati a sconto di 4-7 €/t; Comunitari in calo di 2-5 €/t ed esteri “tipo spring” invariati.
Grano duro alla finestra
Settimana di attesa per le notizie internazionali sulle semine e i possibili riflessi sulle quotazioni locali e Comunitarie a ridosso del salto di campagna che, causa un calo degli utilizzi e il buon andamento agronomico del raccolto 2021, non dovrebbe registrare particolari tensioni. La disponibilità di prodotto nazionale si riduce al Sud mente si registra adeguata offerta dal Centro e dalla Sicilia. Domanda è presente ma non eccedente l’offerta, con il fattore “origine Italia” a garantire la collocazione di quanto resta. I molini e i principali utilizzatori gestiscono il “pronto” e guardano al luglio-dicembre; i produttori all’evoluzione climatica. Prezzi: invariati al Nord e al Sud con in “Fino” nazionale stabile a 300 €/t; al Centro vale sui 294 €/t (-1).
Mais nazionale influenzato dagli "echi" esteri
Gli echi Comunitari ed esteri cominciano a farsi sentire con la forbice di prezzo tra Milano (-2 €/t) e Bologna (inv.) che si allarga a 7 €/t. Il generale calo del prezzo dei cereali a paglia e la flessione (attutita dal fattore cambio) dei rimpiazzi esteri deprimono il corso del mais nazionale. Scambi che restano nella media del periodo e quotazioni che danno i primi segnali di inversione: il mais con caratteristiche” reso Nord-Ovest a 227 €/t e reso Nord-Est a 234 €/t con il “generico” a sconto di 2-4 €/t; Comunitari arrivo sui 235 €/t ed esteri sui 240-245 €/t.
Cereali foraggieri e oleaginose, soia oltre i 600 €/t
Cereali foraggieri: riflessi ribassisti dai rimpiazzi comunitari ed esteri che combinati con la “palustre” domanda locale deprimono mercato e prezzi. L’orzo al Nord cede 3-4 €/t con il (poco) sorgo in calo di 1-3 €/t e i teneri di 2-3 €/t. Oleaginose: finale di campagna “agitato” per la (poca) soia nazionale che sale di 10 su Milano e 35 su Bologna; oggi vale arrivo oltre i 600 €/t con l’estera a sconto si 40-50 €/t.