Caseari
Ancora nessun segnale di movimento nei listini per il segmento delle materie grasse, fermo ormai sui medesimi valori da molte settimane. Comparando i prezzi di mercato con la medesima settimana di riferimento dell’anno passato, emerge su base tendenziale una variazione percentuale negativa per tutte le varietà merceologiche di burro monitorate. Gli scambi si mantengono sui livelli delle scorse settimane evidenziando una situazione di generale calma su tutte le piazze. Solo la piazza di Parma mostra listini in adeguamento per lo zangolato a 1,15 euro al chilo, equiparandosi alle altre piazze emiliane.
Nel corso dell’ultima settimana i formaggi grana a denominazione hanno evidenziato il medesimo andamento, palesando entrambi una congiuntura flessiva. Il Grana Padano Dop vede ulteriormente erodere i propri listini di ulteriori 5 centesimi sulla piazza di Mantova, mentre su Milano e Cremona riesce a tenere stabili i valori nonostante gli scambi vengano definiti calmi. Alla stessa stregua l’altra Dop, il Reggiano, ha mostrato cedimenti su tutte le maggiori piazze, con perdite fino a 10 centesimi a Parma per la varietà più giovane. Gli adeguamenti al ribasso intorno ai 5 centesimi vengono registrati su tutte le altre piazze e per tutte le varietà, ad eccezione della Borsa merci di Milano e riesce a tenere stabili i listini per tutte le stagionature.
Avicunicoli
Il mercato dei polli nel corso dell’ultima settimana ha registrato un andamento sottotono con una domanda che in questo periodo si rivolge verso prodotti alternativi in vista delle festività. L’offerta di vivo ha registrato scorte in linea con la settimana precedente, con quotazioni essenzialmente immutate, ad eccezione del mercato di Treviso ancora in flessione anche nel corso dell’ultima ottava. I listini medi sia per i leggeri che per i pesanti si collocano nettamente al di sotto dei valori dello scorso anno. L’andamento di mercato dei tacchini sta seguendo la dinamica degli ultimi mesi, con una produzione europea limitata che mantiene il mercato continentale in uno stato di eccesso di domanda da un lato, mentre sul fronte dei consumi domestici interni si sono registrati ulteriori rallentamenti, determinati essenzialmente dai concorrenziali livelli di prezzo dei polli, le cui quotazioni si mantengono su livelli minimi.
La domanda di coniglio macellato, seppur in un contesto di consumi compressi dagli elevati valori di scambio raggiunti, esprime comunque volumi superiori a quelli offerti determinando una tenuta nelle quotazioni su tutti i mercati su valori registrano una variazione su base annua del +7%.
Ovini
Le rilevazioni Ismea relative alla seconda settimana di dicembre sono state caratterizzate, sia per il mercato del vivo che del macellato, da listini in rialzo su tutte le piazze monitorate. Per ciò che riguarda il quadro del comparto nelle due isole maggiori, in Sardegna i prezzi degli agnelli hanno toccato i 4,35 euro al chilo a Macomer (+3,6% variazione congiunturale; +6,1% variazione tendenziale), seguita da Cagliari con i listini sui 4,20 euro al chilo. Per la Sicilia gli scambi si mantengono sui livelli della scorsa settimana con prezzi invariati. I sette giorni appena trascorsi sono stati i testimoni delle prime quotazioni della piazza di Siena, che ha collocato il prezzo medio di esordio degli agnelli a 3,75 euro al chilo (+5,6% variazione su base annua). Nel centro Italia, gli scambi si vivacizzano nel corso della settimana su tutti i centri di quotazione. Nello specifico i listini dell’agnello a peso vivo sulla piazza di Viterbo hanno segnato un incremento, in soli sette giorni, pari a +13,3% raggiungendo i 4,25 euro al chilo (+18,1% variazione tendenziale).
Suini
La stabilità che aveva contraddistinto la tendenza dei suini da macello delle ultime settimane, registra un consolidamento anche nella settimana attuale, con un sostanziale equilibrio tra la domanda e l’offerta sia per quelli destinati al circuito tutelato che per quelli non destinati. Relativamente ai suinetti la tendenza insiste nel rialzo a causa di un’offerta non adeguata ed una domanda stabile, influenzati dal contemporaneo trend positivo dei mercati nord europei. Per quanto riguarda i tagli risultano in crescita tutti quelli destinati al consumo fresco mentre tra quelli destinati per l’industria di trasformazione sono in leggera flessione entrambi i tipi di coscia, mentre stabili risultano essere la coppa fresca, la pancetta il pancettone e la spalla
Vino
Poche novità nel mercato dei vini nazionale in questa fine del 2019. Il mercato risulta sostanzialmente stabile anche se si ravvede una lieve tendenza flessiva. Da evidenziare, tra i prodotti bianchi, che l’aumento del prezzo medio di questa settimana non è ascrivibile al comparto, ma esclusivamente all’entrata della quotazione del vino romagnolo di 10° che sbilancia a suo favore l’intero sistema. Essenzialmente stabili e con leggera tendenza flessiva anche i vini a indicazione geografica tipica, in particolare i rossi non sembrano riscuotere particolare interesse da parte della domanda. Anche tra le denominazioni di origine non si sono evidenziate variazioni rilevanti nel corso dell’ultimo mese di novembre.
Olio
La seconda settimana del mese di dicembre ha evidenziato un ulteriore calo delle quotazioni medie dell’olio extravergine di oliva nazionale. I listini si sono attestati a 3,34 euro al chilo a fronte dei 3,39 di sette giorni fa. Le piazze che hanno contribuito a questo calo sono quelle laziali, calabresi e siciliane. Queste ultime vedono un arretramento anche delle quotazioni dell’indicazione geografica e delle Dop Val di Mazzara e Valli Trapanesi. Sostanzialmente stabili le quotazioni medie delle qualità di olio vergine e lampante rispetto agli ultimi valori rilevati. Senza variazioni rilevanti anche gli olii raffinati di oliva e di sansa. Si riscontra un lieve aumento, anche se inferiore all’1%, per i rettificati di girasole e mais.
I prezzi dei prodotti agricoli del 16 dicembre
sono disponibili per tutti i nostri abbonati nell’area riservata