Parmigiano Reggiano sempre in salita, bene anche le galline

parmigiano reggiano
Dopo un lungo periodo di immobilità si muovono verso l'alto i listini di materie grasse e burro. Si apprezza l'olio extravergine d'oliva, stabili i vini

Caseari, si risvegliano anche le materie grasse

L’ultima settimana monitorata è stata caratterizzata da scostamenti positivi sia per il segmento dei duri sia, dopo un lungo periodo di immobilità nei listini, per quello delle materie grasse e il burro. Riferendoci a quest’ultimo prodotto, lo zangolato ha segnato incrementi pari a 2 centesimi al chilo su tutti i centri di scambio, ad eccezione di Mantova che riesce ad aggiungere 5 centesimi (1,40 euro al chilo). Ulteriore aumento anche per la crema di latte a Milano che, con un listino medio di 1,86 euro al chilo, riduce il differenziale negativo base annua (-4,12%).

Per quanto riguarda il mercato dei due formaggi grana a denominazione, settimana all’insegna di buon andamento negli scambi per tutte le varietà del Parmigiano Reggiano, con incrementi nei listini fino a 15 centesimi sulla piazza di Mantova e pari a 10 centesimi sia sulle altre piazze emiliane e lombarde. Meno incisive, ma pur sempre positive, le performance mostrate dall’altra Dop, il Padano, per il quale gli scambi vengono comunque definiti buoni e nella norma realizzando variazioni positive dai 2 ai 5 centesimi su tutte le varietà.

Avicunicoli, molto bene le galline

Prosegue la buona impostazione dell’andamento del mercato nel comparto avicunicolo, le cui variazioni sono in prevalenza positive grazie ad una generale ripresa della domanda a fronte di volumi offerti contenuti. I polli vivi mostrano buone performance e listini in ripresa su tutti i centri di scambio, evidenziando nel complesso un recupero congiunturale del +2,3%, collocandosi comunque su valori ben al di sotto rispetto ai prezzi registrati nel medesimo periodo dello scorso anno (-9,9% variazione tendenziale).

Mercato in ripresa anche per le galline, dove spiccano i recuperi sulla piazza di Cuneo, che partendo da un valore molto basso di fatto adegua i listini ai valori delle altre piazze. Anche i conigli proseguono i recuperi già segnalati in precedenza, con una variazione media congiunturale del +8,47%. Tutte le piazze e le pezzature recuperano ben 16 centesimi rispetto ai precedenti valori, mentre appaiono più contenuti, intorno ai 10 centesimi, gli incrementi per il pesante su Macerata (+4,49%).

Inizia anche un generale recupero dei prezzi delle uova di gallina (+0,78%), come era ragionevole attendersi con il calo delle temperature. Tutte le piazze mostrano valori in ripresa ad eccezione di Palermo che rettifica al ribasso i listini pur mantenendosi su livelli di prezzo superiori agli altri centri di scambio e Padova che si mantiene stabile.

Bovini, giù i baliotti da ristallo di pezzata nera

I baliotti da ristallo mostrano una lieve contrazione dei listini medi nazionali (-0,11%), evidenziando un andamento dicotomico in base alle singole razze. Quelli di pezzata nera fanno registrare un -3,17% trascinati al ribasso dalla piazza di Cremona in flessione di 15 centesimi al chilo, mentre quelli di pezzata rossa rilevati su Vicenza mostrano un +10% portandosi a 2,75 euro al chilo, collocando comunque i valori ancora al di sotto rispetto ai listini dello scorso anno (-15,4% variazione tendenziale).

Totale stabilità per il mercato delle vitelle e inferiori al punto percentuale le variazioni dei vitelli. Settimana improntata alla stabilità per il mercato dei bovini da macello. Listini pressoché immobili per le manze e la scottona, mentre da segnalare limitatamente alla razza marchigiana recuperi sulla piazza di Macerata (+1,18% variazione congiunturale). I vitelli da macello, che nel complesso di piazze e razze mostrano un lieve recupero (+0,27%), danno segnali positivi su Macerata e Padova.

Alla stessa stregua i vitelloni/manzi da macello sempre su Padova, mostrano listini in ripresa del +1,56% rispetto alla scorsa settimana. Per quanto riguarda le carni si rilevano contrazioni nei valori per il bovino adulto, in flessione su Modena sia i quarti inferiori che le mezzene. In recupero le carni di vitello e vitellone.

Olio, ancora in salita l'evo

La seconda settimana di settembre evidenzia un nuovo lieve aumento sul livello di prezzo medio registrato per l’olio extravergine nazionale. Le quotazioni si sono attestate a 3,86 euro al chilo rispetto ai 3,82 di sette giorni fa, sostenute dalle piazze al nord della Puglia che fanno registrare un incremento.

Un lieve aumento si è registrato anche per l’olio lampante, in particolare calabrese, che si ferma a 1,53 euro al chilo. Stabili le quotazioni del vergine. Sul mercato all’ingrosso listini sostanzialmente stabili sia per i raffinati di oliva che di sansa. Lievi incrementi per gli olii di semi di arachide e girasole.

Vino, listini invariati

Nessuna novità nel comparto dei vini nazionali. Le quotazioni registrate sette giorni fa non hanno subito modifiche sostanziali. Qualche lieve ritocco al ribasso si è verificato per le piazze al nord della Puglia e ha interessato tanto i vini bianchi che i rossi comuni. Stabili le produzioni ad indicazione geografica.

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Parmigiano Reggiano sempre in salita, bene anche le galline - Ultima modifica: 2020-09-15T15:26:12+02:00 da Redazione Terra e Vita

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