Caseari
Con il proseguire dell’emergenza sanitaria legata al Covid-19 molti centri di scambio presenti nelle aree nord del paese hanno sospeso le attività in ottemperanza a quanto disposto dalle misure di sicurezza emanate dal Governo. Nello specifico nelle piazze emiliane di Parma, Modena e Reggio Emilia le varie Commissioni hanno sospeso tutte le attività inerenti alle contrattazioni dei prodotti. Per quanto riguarda le borse merci lombarde si rileva una parziale attività dalla Borsa merci di Milano, sulla quale gli scambi per entrambi i formaggi grana a denominazione appaiono ulteriormente rallentati. Per il Parmigiano Reggiano Dop le perdite nei listini ammontano a 15 centesimi al chilo su tutte le stagionature, con la varietà 12 mesi che scende a 8,32 euro al chilo e la 24 mesi a 10,80 euro al chilo. Primi riflessi negativi anche per il Grana Padano Dop, con le prime flessioni pari a 5 centesimi limitate alla sola stagionatura 4-12 mesi (7,05 euro al chilo), mentre si mantengono stabili le altre. Andamento sottotono anche per tutte le materie grasse, le quali dopo un lungo periodo di sostanziale tenuta hanno mostrato cali sia a Milano e Mantova, che a Cremona dove tutti i listini hanno perso 5 centesimi rispetto alla precedente ottava.
Avicunicoli
Nella settimana corrente il mercato dei polli ha registrato spiccati aumenti nei prezzi sia per la taglia leggera che per la taglia pesante. Tali dinamiche, secondo gli operatori, sono essenzialmente riconducibili ad un’offerta limitata di prodotto che non riesce di fatto a soddisfare l’intera domanda, apparsa nel corso della settimana in netto aumento, con riflessi immediati anche sui listini del macellato. Buona la spinta al rialzo anche per le faraone dovuta per lo più all’avvicinarsi delle festività Pasquali che spingono il mercato verso una situazione di crescente domanda, mentre l’offerta - almeno per il momento - continua a risultare contenuta. Il mercato delle uova evidenzia ulteriori recuperi nei listini determinati da un’offerta limitata che non riesce a soddisfare le richieste.
Suini
Prosegue la spinta inflattiva dei listini dei suini da allevamento anche nel corso dell’ultima settimana, soprattutto per le categorie di peso minore dai 15 ai 65 chili, con recuperi dai 4 ai 7 centesimi al chilo, mentre i magroni 80 e 100 chili risultano stabili. Alla stessa stregua anche il mercato della scrofa da macello rimane sui medesimi valori della scorsa settimana (0,75 euro al chilo). Per i suini da macello le dinamiche dei prezzi mostrano una sostanziale tenuta dei corsi per tutte le categorie, sia del circuito tutelato che non tutelato. Sul fronte dei tagli, si rilevano cali per quelli destinati all’industria, mentre si mantengono stabili le carni suine destinate al consumo.
Vino
Non si evidenziano novità sul mercato del vino nazionale. Data la situazione sanitaria nazionale si evidenziano consegne di prodotto rallentate o ferme a data da destinarsi in diverse regioni, le contrattazioni risultano molto rallentate, i listini restano però stabili.
Olio
Non si rilevano particolari variazioni nel settore degli olii. L’extravergine di oliva rimane sostanzialmente stabile, si evidenzia solo la mancata quotazione sulle piazze abruzzesi che provoca una flessione della media nazionale. Stabile l’olio vergine di oliva, mentre si annota una flessione per il lampante dovuto alle piazze pugliesi. Fermi anche i listini degli olii raffinati di oliva e di sansa e quelli degli olii di semi, ad eccezione di quello di mais che arretra a 1,08 euro al chilo. Le contrattazioni risultano ridotte e gli operatori si dicono incerti data la situazione sanitaria nazionale.
I prezzi dei prodotti agricoli del 9 marzo
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