Frumento tenero
Si riduce gradualmente la disponibilità sul mercato di prodotto nazionale con caratteristiche panificabili (Ager classe 2 e classe 3), con perdurante effetto depressivo sui grani di forza (Ager classe 1) da parte delle alternative comunitarie. I molini comprano per mantenere un sufficiente grado di copertura in un mercato stabile in attesa di valutare le semine (e prospettive) 2017/18. I grani di “base” sono ampiamente offerti “any EU origin” e confermano le quotazioni della scorsa settimana: “misti” e “bianchi” stabili a 190 €/t e 200 €/t arrivo ed a premio sulle origini Comunitarie; il “tipo Bologna” cede un’ulteriore 1 €/t per un arrivo sui 225 €/t con l’Austriaco 15% proteina fermo a 233-235 €/t e gli “spring” a 270 €/t.
Frumento duro
Ulteriore settimana di quotazioni invariate per il Centro-Sud con Milano che quota un meno 5 €/t ma è un graduale riallineamento con i prezzi delle altre borse merci. Le quotazioni Comunitarie ed estere (in prospettiva export dall’Italia) si sono ulteriormente depresse dopo le aste Tunisine e sulle nostre piazze si respira pesantezza nonostante i fondamentali parlino di un deficit Italia nella “media” e solo in parte compensato dagli stock 2016/17 (basso proteici). Da Foggia a Bologna il Fino 13% proteina restano sui 230-235 €/t reso molino con i mercantili a sconto di 10-20 €/t. L’attenzione dei molini e dei principali utilizzatori è su: semine, contratti di coltivazione raccolto 2018 e le imminenti decisioni EU sui pesticidi.
Mais
Si arresta il declino della quotazioni sulle piazze del Nord con prezzi che ora sono pienamente allineati alle alternative Europee ed estere sia per il “generico” che per il “con caratteristiche”. Domanda zootecnica sempre poco pressante, ma il progressivo riposizionamento delle quotazioni rispetto ai cereali a paglia potrebbe limitare la perdita di consumi sui prossimi mesi. Il mais “generico” prezza sui 176 €/t, ed il mais “con caratteristiche” sui 180 €/t, entrambi reso camion destino; comunitari fermi a 182-184 €/t con l’origine Ucraina in ripresa a 177 €/t (+2) arrivo.
Cereali foraggeri e oleaginose
Cereali Foraggieri: il comparto mangimistico non dà segnali di ripresa ed i prezzi si congelano ai livelli visti di recente. Il sorgo bianco tiene la posizione di 170 €/t arrivo, con gli orzi stabilizzati tra i 168 ed i 172 €/t; sola nota rialzista il tenero che ha “qualità” e guadagna 2 €/t per un 186-187 €/t arrivo.
Oleaginose: la soia nazionale si riallinea parzialmente con Bologna (+3 €/t) che quota partenza il prezzo arrivo di Milano (+8 €/t). Reso destino il prezzo è sui 378 ed i 385 €/t con l’estera poco sotto i 380 €/t (+7).