Si rafforzano gli aumenti per i prezzi dei grani teneri panificabili (+1,6% sia a Bologna che a Milano) e panificabili superiori di origine nazionale, su cui pesa l’incertezza dei raccolti a livello comunitario. In Francia, in particolare, il raccolto di grano tenero si attesterebbe appena sopra i 34 milioni di tonnellate (stime Agritel), dato che se confermato significherebbe il terzo raccolto più basso dell’ultimo decennio. Tornando ai prezzi, invariate, invece, le quotazioni dei grani di forza rilevate nei listini camerali. Con le operazioni di raccolta ancora non concluse, i listini delle Camere di Commercio hanno mostrato ulteriore stabilità per i prezzi del grano duro, a conferma di un quadro di mercato non ancora definito. Su base annua, comunque, il confronto è negativo su tutte le principali piazze di scambio nazionali. Sostenuti dalla domanda e dal contemporaneo rialzo per le alternative estere, si sono osservati nuovi incrementi per i prezzi dell’orzo, il cui rialzo rispetto allo scorso anno sfiora presso la Borsa Merci di Bologna il +15%. Mercato poco attivo e prezzi invariati per il mais secco di origine nazionale, che risente anche della concorrenza dei grani foraggeri. Maggiore stabilità si è registrata nel mercato dei semi di soia, per i quali sono emersi segnali di recupero anche presso la borsa di Chicago, dopo i pesanti ribassi delle scorse settimane. In calo (-1,5%) presso la Borsa Merci di Torino la farina di soia, complice una maggiore offerta di prodotto.
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. 23 luglio 2018){kind=link}