Suini e conigli sempre in positivo

prezzi dei prodotti agricoli del 21 ottobre 2019
Il commento di Ismea alle quotazioni del 21 ottobre: prosegue l’incremento dei prezzi su base congiunturale dei prodotti cunicoli, sia nel comparto del vivo sia in quello del macellato. Anche per i suini continua, senza sosta, il trend rialzista che ha caratterizzato le ultime settimane

Suini

Continua, senza sosta, il trend rialzista dei corsi dei suini da macello sia per quanto riguarda quelli destinati al circuito Dop, che per quelli non destinati con il prezzo della categoria dei 160/176 kg che si attesta a 1,735 euro al chilo (+1,8 variazione congiunturale; +13,7% variazione tendenziale). Nessuna movimentazione nei listini dei suinetti dai 15 agli 80 kg, mentre i 100 kg risultano in ripresa influenzati da un incremento della domanda che ha caratterizzato fino ad oggi i suini pronti per il macello. Lieve apprezzamento contraddistingue il mercato delle scrofe. In crescita anche la maggior parte dei tagli della carne suina sia quelli per il consumo fresco, che quelli per l’industria. Uniche eccezioni sono la coppa fresca che prosegue il suo trend flessivo ed il lardo che insiste nella sua stabilità. La stagione invernale è alle porte e gli operatori auspicano in un fisiologico incremento nei consumi di carne suina

Caseari

La settimana appena trascorsa, è stata caratterizzata da un ulteriore decremento dei listini per entrambi i formaggi grana a denominazione. Nonostante tali dinamiche, rispetto al medesimo periodo di riferimento del 2018 i prezzi medi si mantengono ancora su livelli superiori del 20% per il Grana Padano 4-12 mesi e intorno all’8% per il Parmigiano Reggiano 12 mesi. Quest’ultimo, nella settimana in analisi vede erodere i propri listini sia a Milano che a Parma fino a 10 centesimi al chilo, mentre appaiono più contenute le flessioni intorno ai 5 centesimi su Mantova e Modena. Solo Reggio Emilia riesce mantenere stabili i valori. Le contrazioni per il Grana Padano, pari a 5 centesimi, si sono palesate su tutti i maggiori centri di scambio coinvolgendo nei ribassi sia la produzione più fresca, che la più stagionata. Per le materie grasse la situazione del mercato della settimana attuale ricalca fedelmente quanto avvenuto nelle precedenti, con i prezzi che si mantengono in una situazione di totale stabilità ormai da molte settimane.

Bovini

La settimana in esame vede variazioni congiunturali più marcate e distribuite sulle varie categorie dei principali tagli di carne bovina e meno rilevanti per gli animali vivi. Infatti esaminando il mercato degli animali vivi vediamo stabilità dei prezzi delle vacche e delle manze da macello, i vitelloni da macello recuperano lo 0,1% e i vitelli da macello lo 0,29%. Quest’ultimo incremento medio nazionale è particolarmente trainato dai vitelli da macello di razze da carne e di frisona. Per ciò che concerne il macellato le carni bovine nel complesso recuperano lo 0,62% sostenute dalla scottona che recupera l’1,16%, dalla carne di vitellone (+0,57% variazione congiunturale) e la carne di vitello (+0,79% variazione congiunturale). Gli animali da ristallo proseguono la flessione tipica del periodo, accusando cali congiunturali sia i baliotti che i vitelli da ristallo, rispettivamente del -1% e del -1,1%. Particolarmente sottotono il mercato di Montichiari sul quale i baliotti da ristallo perdono ben 15 centesimi al chilo rispetto ai valori precedenti (1,10 euro al chilo).

Avicunicoli

Prosegue l’incremento dei prezzi su base congiunturale dei prodotti cunicoli, sia nel comparto del vivo che in quello del macellato. Infatti la prima categoria, nel complesso e su base tendenziale fa registrare un +6,58%. Meno marcato è l’aumento dei prezzi del macellato, che salgono del +4,19% su base media nazionale. Anatre e faraone mostrano questa settimana un incremento di prezzo contenuto, ma ben distribuito sulle varie piazze, rispettivamente del +1,46% e del +1,14%, mentre risultano stabili piccioni e tacchini. In buona vista le uova di gallina che risultano in ulteriore aumento su tutte le pezzature.

Vino

Ancora sostanzialmente stabile il mercato nazionale dei vini. Sul fronte dei prezzi non si evidenziano scostamenti dai dati medi rilevati sette giorni fa in tutti i segmenti. Resta comunque evidente una tendenza rialzista in particolare per il prodotto rosso sia comune che ad indicazione geografica. Le regioni che al momento manifestano questa vocazione sono principalmente le regioni del centro nord come Lazio ed Emilia Romagna. La conferma di una produzione più scarsa rispetto allo scorso anno, come detto, è certamente uno dei motivi nei quali va ricercato questo orientamento rialzista.

Olio

La terza settimana di ottobre ha evidenziato la parziale entrata sul mercato del prodotto 2019/2020. Qualche nuova quotazione si è, appunto, cominciata a registrare in particolare nelle provincie calabresi. Ciò ha portato ad un rialzo del dato medio dell’olio extravergine di oliva che si attesta a 4,43 euro al chilo. In calo i prezzi medi dell’olio lampante e del vergine che rispettivamente si fermano a 1,60 e 2,35 euro al chilo. Stabili i prodotti ad indicazione geografica e denominazione di origine. In flessione anche i listini degli olii raffinati di oliva e sansa un po’ su tutte le principali piazze. Nessuna variazione si registra per i raffinati di semi. La raccolta prosegue in tutte le regioni al momento non si registrando indicazioni rilevanti.

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Suini e conigli sempre in positivo - Ultima modifica: 2019-10-23T17:11:57+02:00 da Redazione Terra e Vita

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