Riapertura dei mercati dopo la pausa estiva all’insegna della calma nel mercato delle materie prime cerealicole destinate alla zootecnia. Con diverse Borse Merci ancora chiuse e un volume di scambi conseguentemente ridotto, i prezzi dell’orzo sono rimasti invariati sui livelli di inizio mese mentre nel comparto della soia si sono registrati dei ribassi, più evidenti per le farine. Segno “meno” che per la soia si è registrato anche alla borsa di Chicago dove lo scenario resta dominato dall’acuirsi delle tensioni commerciali Usa-Cina.
Segno meno per la soia
Sulla piazza di Bologna i prezzi dei semi di soia di provenienza estera hanno ceduto 2 €/t nella prima seduta dopo la pausa estiva, scendendo sui 340-342 €/t, in leggero calo (-2%) rispetto allo scorso anno. Listini in calo anche per la farina di soia, che a Bologna si è attestata sui 322-324 €/t (farina di soia proteica nazionale), cedendo 5 €/t rispetto all’ultima rilevazione del 1 agosto. Resta negativo il confronto con la scorsa annata, con i prezzi attuali più bassi del 9%. E il segno “meno” ha caratterizzato anche l’andamento delle quotazioni alla borsa di Chicago, dove ad incidere negativamente sono sia gli effetti della guerra commerciale tra Pechino e Washington sia i timori per un forte calo della domanda cinese a causa dell’epidemia di peste suina che sta duramente colpendo il paese asiatico. Le quotazioni hanno chiuso la settimana sugli 843,25 centesimi di dollaro per bushel, perdendo il 2,8% rispetto alla settimana precedente. Negativo l’andamento anche per la farina di soia, scesa in chiusura di settimana sui 289,90 dollari per tonnellata, in calo dell’1,7% su base settimanale.
Colza al ribasso
Tra le altre farine proteiche, prezzi in flessione anche per la farina di colza, scesi a Bologna sui 235-238 €/t (-2 €/t rispetto ad inizio mese). Ben più marcato il ribasso rispetto a dodici mesi fa, pari ad un -15%. Flessione che per la colza si è osservata anche a livello europeo, con le quotazioni dei semi che all’Euronext hanno perso l’1,1% su base settimanale scivolando sui 376 €/t. A pesare anche in questo caso gli effetti del conflitto Usa-Cina.
Orzo e sorgo
Mercato stabile e prezzi invariati per l’orzo nazionale destinato all’alimentazione zootecnica. Sulla piazza di Bologna i prezzi all’ingrosso dell’orzo pesante sono rimasti fermi sui 168-171 €/t, in linea con l’ultima rilevazione prima della sospensione estiva. Stabilità a cui si contrappone però un forte calo rispetto alla scorsa annata, con i prezzi attuali che accusano una flessione del 19%. Tra gli altri cereali foraggeri, rimangono non quotati i listini del sorgo nazionale. Tornando all’orzo, poche le variazioni anche nei principali mercati europei. In Germania i prezzi sulla piazza di Amburgo si sono attestati sui 154 €/t, in lieve calo (-3 €/t) rispetto ad inizio mese. Ancor più marcato rispetto al mercato italiano è il ribasso rispetto alla scorsa annata, che attualmente si attesta su un -26%.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 19 al 24 agosto 2019