Caseari
Per quanto riguarda la settimana in esame per i due prodotti guida nazionali si tracciano due percorsi differenti. Mentre il Grana Padano Dop ha confermato gli aumenti spot verificatisi su alcune piazze durante le scorse settimane; per l’altra Dop, il Reggiano non si delineano, almeno per il momento, cambiamenti nelle quotazioni. Per ciò che concerne le materie grasse si evidenziano flessioni nei listini sulla maggior parte dei centri di scambio dai 5 ai 10 centesimi, anche se a detta degli operatori gli scambi vengono definiti ancora nella norma o leggermente rallentati. Sul fronte dalla materia prima, invece, le rilevazioni del latte spot segnano sostanziali recuperi nelle quotazioni sia a Verona (+3,6% variazione congiunturale) che a Lodi (+3,7% variazione congiunturale).
Avicunicoli
Prosegue e si acutizza questa settimana il calo nei prezzi per i cunicoli, sia per gli animali vivi che per le carni. La prima categoria perde infatti il 9,09% su base congiunturale, la seconda invece il -2,41%, principalmente trascinati al ribasso dalle flessioni dei prezzi sulle piazze di Firenze e Milano. I volatili domestici perdono nel complesso il -0,36%, a causa dei cali di anatre, faraone e galline. Per contro i polli guadagnano il +0,38%, nonostante i caratteristici cali nei consumi di prodotti animali con l’aumentare delle temperature. Stabili restano invece piccioni e tacchini. Non si registrano variazioni degne di nota per le uova da consumo.
Bovini
I bovini da macello nel complesso mostrano questa settimana una variazione congiunturale in ribasso che, seppur ridotta (-0,17%), ma comunque superiore rispetto alla scorsa settimana. Risultano congiunturalmente stabili sia le manze che le vacche da macello, nonostante l’innalzamento delle temperature. Tali categorie si discostano ora rispettivamente del +1,5% e del – 5,25% dai valori registrati nella stessa settimana del 2018. Le carni di vitello arrestano la propria discesa mantenendo stabili i listini collocandosi su valori prossimi a quelli della stessa settimana dello scorso anno (-0,01%). La carne di vitellone è segnata da un calo congiunturale dello 0,23%.
Suini
La tendenza delle scrofe da macello stabilita in data 21 giugno ha registrato una conferma rispetto alla settimana precedente. Relativamente ai suini da macello la propensione risulta anch’essa alla stabilità sia per le pezzature destinate al circuito dop che per quelle non destinate. Per quanto riguarda i suinetti la tendenza risulta in calo per le pezzature più piccole (da 7 a 30 kg) mentre le pezzature mediane (40,50 e 65 kg) risultano essere stabili. Le pezzature più pesanti (80 e 100 kg) risultano in calo.
Olio
Nella terza settimana di giugno si è osservato un lieve rialzo delle quotazioni medie all’origine degli oli extravergini imputabile all’andamento di mercato sulla piazza di Foggia dove gli scambi hanno interessato prevalentemente il prodotto di qualità superiore. Anche per l’olio lampante si è registrato un lieve assestamento a rialzo sulle piazze calabre, mentre non si sono osservate variazioni di rilievo per il mercato dell’olio vergine d’oliva.
Sul mercato all’ingrosso si è avuto un incremento dei prezzi medi dell’olio raffinato di oliva imputabile ad una domanda più attiva, osservatasi soprattutto sulle piazze di Firenze e Foggia, di contro è risultato in calo l’olio raffinato di sansa sulla piazza di Roma e Foggia. Per l’olio di semi di girasole le contrattazioni si sono concluse sulla base di prezzi tesi al rialzo grazie ad una domanda interessata, mentre restano invariati i valori medi degli oli di semi di mais e arachide.
Vino
Nella settimana dal 17 al 23 giugno ha trovato conferma l’andamento del mercato per i vini comuni bianchi sulla piazza di Roma le cui quotazioni sono risultate in ulteriore aumento. Non si sono osservate variazioni di rilievo sia sotto il profilo degli scambi che dei prezzi per i vini comuni rossi e rosati. Le contrattazioni dei vini IGT si chiudono a valori medi inferiori bianchi Veneto Chardonnay, Veneto Glera e Veneto Verduzzo sia per i rossi e rosati Veneto Merlot e Veneto Raboso mentre per IGT Lazio sia bianco sia rosso e rosato le contrattazioni si sono concluse sulla base di prezzi tesi al rialzo grazie alle maggiori richieste da parte della domanda.
Prezzi dei prodotti agricoli del 24 giugno
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