Caseari, in flessione le materie grasse
L’ultima settimana monitorata ha manifestato ancora qualche rallentamento nel mercato delle materie grasse, con assestamenti al ribasso che hanno coinvolto molti dei principali centri di contrattazione sia emiliani che lombardi, con un andamento negli scambi definito, per il momento, ancora nella norma. Riguardo lo zangolato tali adeguamenti dai 3 ai 5 centesimi vengono registrati sulle piazze di Milano (2,07 €/kg), Mantova (2,05 €/kg) Parma e Reggio Emilia (1,67 €/kg). Flessioni congiunturali anche per il burro Cee (-1,0% variazione congiunturale) determinate dagli arretramenti registrati a Milano (3,87 €/kg) e Mantova (3,85 €/kg). Stabili, invece, i valori del pastorizzato a Cremona (3,20 €/kg).
Per quanto riguarda i due prodotti guida nazionali le dinamiche mostrate evidenziano due percorsi differenti. Nello specifico per il Parmigiano Reggiano Dop si assiste a una ripresa dei listini e un andamento negli scambi definito buono per le varietà 18 - 24 e 30 mesi, con aumenti pari a 5 centesimi sulle piazze di Modena e Parma. Stabilità assoluta per la varietà 12 mesi. Per l’altra Dop, il Grana Padano, non si delineano, almeno per il momento, cambiamenti nelle quotazioni, con una totale tenuta dei listini su tutte le piazze. Anche sul fronte dalla materia prima, la settimana mostra un mercato in ripresa con i listini del latte spot in aumento sia a Verona (+2,7% variazione congiunturale) che a Lodi (+2,8% variazione congiunturale).
Avicoli, calo della domanda
Poco entusiasmo sul mercato avicolo, che nel complesso ha accusato nel corso della settimana un progressivo calo dalla domanda, determinato essenzialmente dall’aumentare delle temperature della stagione. Per i polli si è registrata anche questa settimana un’offerta di vivo contenuta a fronte di una domanda risultata inferiore a quella delle settimane precedenti. Malgrado ciò le quotazioni hanno giovato di qualche aumento che ha portato la media nazionale in recupero dello 0,7% rispetto alla precedente di calendario.
Nessuna novità per le galline. Entrambi i tipi registrano consumi minimi. Pertanto, sia le bianche che le rosse, a fronte di un’offerta che risulta abbastanza limitata, riescono a mantenere in precaria tenuta i listini. Proseguono nei recuperi i tacchini, per i quali si conferma da un lato la ripresa della domanda domestica e dall’altro la scarsità di offerta sul mercato nazionale. Sottotono il mercato delle uova con una domanda che rimane debole sia per la componente intermedia che per quella finale. Gli operatori comunque dopo i ribassi della scorsa settimana mantengono invariati i listini, in attesa di verificare se i consumi nei prossimi giorni possano essere stimolati oppure no da tali riduzioni.
Bovini, baliotti in recupero
Nel corso della settimana per i bovini d’allevamento non si rilevano particolari scostamenti nei valori dei ristalli sia maschi che femmine, con una domanda e un’offerta in equilibrio. Proseguono, invece nei recuperi le quotazioni dei baliotti di razze Frisona e Incroci. Per i bovini da macello, rispetto alle precedenti, questa settimana è stata più viva dal punto di vista delle macellazioni, grazie alla ripresa della domanda soprattutto da parte del canale Horeca, ne consegue un mercato più fluido per vitelloni, manze e bovini adulti, con speranze di prossimi ritocchi positivi per le quotazioni.
Con il ristabilirsi delle temperature tipiche della stagione estiva, il consumo di carne bovina si sta orientando verso quei tagli "stagionali", pertanto si rilevano miglioramenti dei corsi per i quarti posteriori, mentre scendono quelli dei quarti anteriori.
Suini in gran forma
Il mercato dei suini da macello si conferma in piena ripresa e volto stabilmente verso l’aumento con una domanda soprattutto da parte della ristorazione piuttosto sostenuta in tutta Italia a fronte di un’offerta di capi pronti stabile. Relativamente al mercato all’ingrosso si registra una sostanziale stabilità per quanto riguarda i tagli destinati al consumo, mentre si mantengono in crescita i tagli destinati all’industria ad eccezione della pancetta e del pancettone che confermano la loro quotazione. Per quanto riguarda i suinetti da allevamento risultano in calo le pezzature più piccole a causa del caldo e della difficoltà di crescita, mentre quelle pesanti sono in crescita influenzati dall’andamento positivo dei suini da macello.
Olio, tutti giù tranne l'evo
Senza particolari variazioni si è chiusa la terza settimana di giugno sul mercato dell’olio extravergine all’origine. Si evince una lieve tendenza flessiva sulle piazze calabresi, che lascia sostanzialmente invariata la media nazionale a 4,53 euro al chilo.
Lieve flessione per il valore medio a cui si è attestato l’olio di oliva vergine, che si è fermato a 2,86 euro al chilo rispetto ai 2,89 della scorsa settimana. Una lieve variazione negativa si è registrata anche a carico del lampante il cui prezzo medio di è portato a 2,43 euro al chilo, le variazioni vanno imputate sempre al mercato calabro.
Sul mercato all’ingrosso si è registrata una flessione per entrambe le varietà osservate, l’olio raffinato di oliva si è attestato a 3,17 euro al chilo, quello di sansa di oliva a 1,66.
Tendenza leggermente negativa anche per gli olii di semi, dove in particolare, si annota la flessione dell’olio di semi di girasole, che si ferma a 1,39 euro al chilo rispetto a 1,45 di sette giorni fa.
Vino senza novità
Non si registrano variazioni sul mercato nazionale dei vini comuni. Le quotazioni medie restano stabili sui valori registrati sette giorni fa, i vini comuni bianchi permangono a 3,61 euro l’ettogrado i rossi a 4,12. Sostanzialmente stabile anche il mercato delle indicazioni geografiche, sia bianche che rosse, unica eccezione il Toscana Sangiovese Igt che si è attestato a 7,05 euro l’ettogrado rispetto ai 6,95 della passata rilevazione.