Suini
In questa settimana assistiamo al primo momento di rallentamento della frenetica corsa dei listini dei suini pronti per la macellazione, sia per quanto riguarda quelli destinati ai circuiti Dop che quelli non destinati. Il taglio pregiato per i circuiti Dop si è quindi attestato ad 1,78 euro/kg, confermando il prezzo dell’ottava precedente. Relativamente ai suinetti registriamo una domanda robusta a fronte di un’offerta stabile con prezzi sempre in crescita e questo crea segnali di preoccupazione in tutto il settore industriale e commerciale.
Caseari
Ancora calmo l’andamento del comparto dei caseari nel suo complesso. Per quanto riguarda i due formaggi grana nazionali a denominazione, a fronte di una miglior tenuta nei valori del Grana Padano soprattutto per le varietà più stagionate si mostra, invece, sempre più in sofferenza il Parmigiano Reggiano Dop per il quale si evidenziano ancora considerevoli ribassi su tutte le piazze sia emiliane che lombarde. Nello specifico per il Grana Padano a Mantova si registra un cedimento di 5 centesimi al chilo nei listini delle produzioni di 10 e 14 mesi, mentre la produzione più vecchia conferma i propri corsi. Si segnalano anche arretramenti sulla piazza di Milano pari a 5 centesimi per la stagionatura fino a 15 mesi mentre la più giovane cede al mercato fino a 10 centesimi. Si evidenzia inoltre, una tenuta nei listini sulla piazza di Cremona per tutte le stagionature. Relativamente all’altra Dop, il Reggiano nel corso di questi ultimi sette giorni, le maggiori perdite si sono avute nella giornata di venerdì a Parma con listini cedenti fino a 30 centesimi al chilo per la varietà 12 mesi e di 20 centesimi la 18 e la 24 mesi. Si allineano al clima di generale instabilità anche tutte le altre piazze, dove i listini di questa Dop perdono dai 15 centesimi ai 20 centesimi su tutte le stagionature.
Bovini
Ancora una settimana improntata alla stabilità per il mercato dei bovini vivi da macello. Gli scambi vengono definiti dagli operatori nella norma con vendite e offerte in equilibrio e prezzi pressoché stabili sulla maggior parte dei centri di scambio. Per ciò che concerne il segmento dei vitelli e i vitelloni si rileva solo qualche adeguamento al rialzo su Padova (+0,3% variazione congiunturale). Totale stabilità per le vacche. Sul fronte del macellato gli scambi appaiono più dinamici a Milano soprattutto per i tagli anteriori di vitellone i busti di vitello. Recuperi anche per le mezzene a Modena.
Avicunicoli
Questa settimana è stata caratterizzata da una marcata riduzione del prezzo dei polli che su scala nazionale ammonta al -1,91%, con particolare enfasi sulla piazza di Verona (-11,11%). Ciò è avvenuto a seguito di un elevato aumento dell’offerta. Si prevede che le conseguenze di tale evento permangano nella prossima settimana, o che si assista a piccoli aggiustamenti al rialzo. Restano invariati i tacchini, i conigli e i piccioni se osservati su base media nazionale, mentre mostrano lievi aggiustamenti per le anatre (+0,4%), faraone (+0,73%), galline (+0,62%).
Olio
Ancora una lieve decrescita per i listini medi dell’olio extravergine di oliva nazionale. Nella seconda settimana di novembre i prezzi medi si sono attestati a 4,08 euro al chilo a fronte dei 4,29 della scorsa settimana. La flessione è stata abbastanza generalizzata e ha riguardato, in particolare, il Lazio la Calabria e il nord della Puglia. La fase di assestamento del prezzo per la nuova produzione risulta quindi ancora impervia. In calo anche il prodotto vergine che si ferma a 2,56 euro al chilo perdendo circa il 3% rispetto alla scorsa rilevazione. In controtendenza i listini dell’olio lampante che evidenziano un lievissimo aumento dovuto alle piazze del sud della Puglia. Anche i raffinati di oliva e di sansa riportano una tendenza flessiva che comunque si riversa sui prezzi facendoli diminuire di meno dell’1% e portandoli rispettivamente a 2,10 e 1,20 euro al chilo. Stabili i listini degli olii rettificati di semi di arachide, girasole e mais.
Vino
La seconda settimana di novembre ha evidenziato un lieve rialzo per le quotazioni medie dei vini bianchi comuni che si sono attestati a 3,14 euro l’ettogrado rispetto ai 3,11 sette giorni fa. A decretare questo aumento sono state in particolare le piazze laziali e campane. Stabili a 4,54 euro l’ettogrado i vini rossi comuni. Tra le indicazioni geografiche si nota invece un aumento per entrambi i colori. I vini bianchi vedono il prodotto Lazio Igt in aumento del 3% rispetto alla scorsa rilevazione, tra i rossi il merlot veneto fa un balzo in avanti del 6% portandosi a 5,55 euro l’ettogrado.
I prezzi dei prodotti agricoli del 18 novembre
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