Proseguono i rialzi dei prezzi dei semi di soia quotati nei listini delle Borse Merci nazionali, sulla scia degli aumenti che si sono registrati sulle principali piazze estere. Si conferma, invece, in ribasso l’attuale andamento delle farine proteiche, con cali settimanali sia per il girasole sia per la colza. Torna a scendere anche la farina di soia. Tra i cereali foraggeri prevale il clima di attesa per l’arrivo sul mercato dei nuovi raccolti. Per l’orzo, ancora non quotato, permangono timori per la qualità della granella. Ancora quotati i grani zootecnici, stabili e segnati da scambi limitati.
Soia, prosegue il rialzo delle quotazioni
Seconda settimana consecutiva di rialzi per i semi di soia. Sulla piazza di Bologna le quotazioni della soia di provenienza estera si sono riportate sui 475-488 €/t (franco arrivo), guadagnando il 2,4% rispetto alla settimana precedente. Resta ampia, comunque, la flessione rispetto alla scorsa annata, pari ad un -28,5%. Come detto, restano in rialzo i prezzi nelle principali piazze di scambio internazionali. Alla Borsa di Chicago le quotazioni sono salite nell’arco di sette giorni del 5,8%, chiudendo la settimana a ridosso dei 14,70 $/bushel (pari a 493 €/t), beneficiando del clima secco sulla regione del Corn Belt. Circa il prossimo raccolto, intanto, le recenti stime del Coceral, l’associazione del commercio dei cereali a livello europeo, prevedono per l’Italia una crescita marcata, con la produzione che raggiungerebbe 1,2 milioni di tonnellate rispetto alle 800mila tonnellate del 2022.
Ribassi generalizzati tra le farine proteiche
Tra le farine proteiche, cede ancora il passo la farina di girasole, con ribassi su base settimanale sia per il girasole integrale (-5 €/t a Bologna, 260-265 €/t), sia per il girasole proteico (-5 €/t a Tornio, 362-367 €/t). Rimane consistente il gap rispetto ad un anno fa, superiore al -20% per la farina integrale e al -10% per la farina proteica. In ribasso anche i prezzi della farina di colza, scesi sui 372-377 €/t (-3 €/t a Bologna).
Orzo nazionale non quotato, ma buone prospettive sul nuovo raccolto
Nel mercato dei cereali foraggeri, restano non quotati gli orzi nazionali, in attesa della prima quotazione del nuovo raccolto. Quest’ultimo, secondo le stime del Coceral dello scorso 9 giugno, dovrebbe attestarsi sulla soglia del milione di tonnellate, in rialzo del 4% rispetto al 2022. E’ stato invece rivisto in ribasso il raccolto complessivo nell’Unione Europea, tagliato dai 52,4 milioni di tonnellate preventivati a marzo agli attuali 49,4 milioni di tonnellate. Pesante, in particolare, la perdita produttiva che colpirebbe la Spagna, che scenderebbe da 6,7 a 4,1 milioni di tonnellate.
Mais, previsioni di un forte recupero nei quantitativi
Viene invece proiettato in forte recupero il raccolto di mais, che dopo la robusta contrazione del 2022, risalirebbe a livello comunitario sui 61 milioni di tonnellate (dai 52 milioni di tonnellate del 2022) e sui 5,2 milioni di tonnellate in Italia (dai circa 4 milioni di tonnellate del 2022).
Grano tenero, finale di campagna senza sussulti
Tornando ai prezzi, finale di campagna stabile per il grano tenero ad uso zootecnico, stabile a Bologna sui 255 €/t (franco arrivo).