Aprile si è chiuso mettendo in evidenza un deciso calo per i prezzi della soia, sia di origine nazionale che di provenienza estera, condizionati da una maggiore offerta disponibile e dai contemporanei ribassi osservati sulle principali piazze di scambio internazionali. Tra i cereali foraggeri è prevalsa invece una sostanziale stabilità, in un mercato segnato da scambi limitati, anche per le festività di fine mese, e dall’assenza di particolari tensioni sui prossimi raccolti. Tra le farine proteiche, calo settimanale per la soia e per il girasole integrale mentre prosegue la stabilità per la farina di colza.
La soia scivola sotto i 490€/t
I prezzi della soia hanno chiuso il mese di aprile accusando un forte calo nell’ultima settimana. A Bologna la soia di provenienza estera ha perso 25 €/t, scivolando sotto i 490 €/t, in calo del 30% rispetto ad un anno fa. Da inizio anno le quotazioni hanno perso quasi 75 €/t, pari ad un -13%. Prezzi in calo anche sulle principali piazze di scambio internazionali, con ribassi settimanali del 3,1% per la soia brasiliana (469 $/t, Fob Paranaguà) e del 4,7% per la soia americana (561 $/t, Fob Us Gulf). Grazie alla produzione record del Brasile, lo scenario globale non presenta al momento particolari elementi di tensione, con prospettive peraltro di una crescita del raccolto mondiale nell’annata 2023/2024 (+8,4% secondo l’Igc rispetto all’attuale annata).
Farine proteiche: calano soia e girasole, stabile la colza
Tra le farine proteiche, segno meno per la farina di soia, complici anche i ribassi dei prezzi all’origine. Le quotazioni attuali della farina proteica estera sono più basse di circa il 10% rispetto a dodici mesi fa. Nuovo ribasso per la farina di girasole integrale, che sulla piazza di Bologna ha registrato il quinto calo consecutivo e i cui valori si attestano ora a ridosso dei 290 €/t. Chiusura di mese che ha visto proseguire la fase di stabilità per la farina di colza, invariata a Bologna per la sesta settimana consecutiva sui 385-390 €/t (franco arrivo).
Orzi nazionali fermi al palo
Nel mercato dei cereali, l’ultima settimana di aprile ha mostrato una stabilizzazione nei listini degli orzi nazionali. A Bologna le quotazioni sono rimaste ferme sui 248-253 €/t (franco arrivo), mantenendosi più basse rispetto a un anno fa di quasi il 35%. Le stime di fine aprile della Commissione Europea indicano per l’Italia una produzione di 1,1 milioni di tonnellate, praticamente invariata rispetto al 2022, mentre, nel complesso, il raccolto dei 27 Stati membri raggiungerebbe 52,6 milioni di tonnellate, crescendo dell’1,3% su base annua.
Grano tenero, continua il trend negativo
Tornando ai listini, lieve calo (-0,9% su base settimanale) per il grano tenero zootecnico, il cui prezzo medio si attesta appena sotto i 265 €/t (franco arrivo). Come per l’orzo, la flessione rispetto alla scorsa annata è nell’ordine del -35%.
Sorgo, la discesa si è fermata
Dopo otto ribassi settimanali consecutivi, si ferma la discesa del sorgo, che resta stabile sopra i 275 €/t (franco partenza), in calo però del 25% su base annua.