Prosegue la fase di assestamento nei mercati delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica, con variazioni limitate nei listini delle principali Borse Merci nazionali. Tra le eccezioni degne di nota, i rialzi rilevati per il grano tenero foraggero, grazie ad una domanda sostenuta di grani di provenienze alternative a quella del Mar Nero, e per la soia, che sconta sia l’aumento delle quotazioni sulle piazze internazionali che il rafforzamento del dollaro nei confronti dell’euro. In generale, i prezzi rimangono su valori elevati, risentendo anche delle incertezze sull’andamento delle semine.
Orzo, +73% rispetto a un anno fa
Nel comparto dei cereali foraggeri, con riferimento alla settimana 18-22 aprile, si è osservato un rialzo marginale per i prezzi degli orzi sia di origine nazionale (+2 €/t a Bologna), sia di provenienza estera (+4 €/t). I prezzi attuali dell’orzo nazionale si attestano a ridosso della soglia dei 380 €/t (franco arrivo), un livello più alto del 73% rispetto alla scorsa annata. Per quanto riguarda la prossima annata, le stime dell’International Grains Council dello scorso 21 aprile indicano che nel 2022 la superficie coltivata nell'Unione Europea crescerebbe del +4% su base annua. Le condizioni dei campi al momento non sembrano evidenziare particolari criticità, ad eccezione di qualche timore per le condizioni siccitose nelle parti centrali e settentrionali dell’Unione.
Il sorgo si stabilizza ad alta quota
Tornando al mercato italiano, si conferma la stabilità nei listini del sorgo, fermo appena sopra i 370 €/t (franco partenza, Borsa Merci Bologna), con una crescita che nell’arco di dodici mesi è del +62%.
Grano tenero foraggero, continua la salita
Seconda settimana consecutiva di lieve aumento per il grano tenero foraggero. Il prezzo medio si è riportato sulla soglia dei 400 €/t (+5 €/t rispetto alla settimana precedente), più alto del 63% rispetto ad un anno fa.
Soia, quella estera corre veloce
Nel mercato dei semi oleosi, prezzi in aumento per la soia, più accentuato per quella di provenienza estera. Per quest’ultima la crescita nell’arco di sette giorni è stata di 20 €/t, con i prezzi ritornati a sfiorare i 700 €/t (690-695 €/t a Bologna). Vicino al +30% l’incremento rispetto a un anno fa. Rimangono sostenute le quotazioni sulle principali borse internazionali. A Chicago i valori si mantengono sopra la soglia dei 17 $/bushel (pari a circa 585 €/t), beneficiando anche delle quotazioni elevate dell’olio di soia.
Farine proteiche, mercati statici
Tra le farine proteiche, i mercati sono apparsi nel complesso statici per girasole e colza. Stabile su tutte le piazze di scambio la farina di colza, sempre attestata però su valori elevati e superiori del +45% (sulla piazza di Milano) rispetto allo scorso anno. Ancora un cedimento per la farina di girasole proteica, in calo su tutte le principali piazze di scambio nazionali. A Milano i prezzi attuali rimangono comunque in crescita del +40% su base annua.