Nel mercato delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica, la settimana 16-21 ottobre è stata segnata da diffusi aumenti nel mercato della soia, con rialzi settimanali sia per i semi che, soprattutto, per la farina, per effetto della crescita delle quotazioni internazionali e del parziale recupero dell’euro nei confronti del dollaro. Per contro, rimangono in discesa i listini della farina di colza e, soprattutto, della farina di girasole, con cali marcati per il girasole integrale. Si conferma una stabilità di fondo nel mercato dei cereali foraggeri.
Orzo nazionale senza variazioni
Situazione apparentemente statica per il comparto dei cereali foraggeri anche nella terza settimana di ottobre. Non si registrano variazioni significative che possano influenzare il mercato, che appare stagnante da inizio di ottobre. Non si osservano cambiamenti per l'orzo nazionale, con la varietà pesante a Bologna che si mantiene stabile su 207-212 €/t, con una variazione tendenziale del -43% rispetto allo scorso anno.
Sorgo, -43% rispetto a un anno fa
Segue il sorgo, ancora fermo a Bologna su 198-203 €/t, confermando il prezzo delle scorse settimane. Anche in questo caso, il calo rispetto all’anno precedente è del -43% circa.
Grano tenero, leggero aumento
Lieve aumento per il frumento ad uso zootecnico che guadagna 3 €/t rispetto alla scorsa settimana, attestandosi su 218-238 €/t (franco arrivo ; -39% rispetto al 2022).
Soia, inversione di tendenza
La terza settimana di ottobre ha visto tornare il segno “più” nei listini della soia quotata nelle borse merci italiane, in linea con i rincari osservati sulle piazze internazionali. Sulla piazza di Bologna la soia di origine nazionale ha guadagnato 10 €/t rispetto alla settimana precedente, portandosi sulla soglia dei 415 €/t (franco partenza) ma sempre in forte calo (-33%) su base annua. Dopo i ribassi delle settimane precedenti, torna in rialzo anche la soia di provenienza estera (+3 €/t a Bologna). Come per la soia nazionale, la flessione rispetto allo scorso anno resta ampia, nell’ordine del -30%. A livello globale, le stime di ottobre dell’International Grains Council hanno rivisto al ribasso la produzione mondiale, portandola da 396 a 393,5 milioni di tonnellate, un livello che resta comunque storicamente elevato e superiore del +7% rispetto all’annata 2022/2023.
Semi di girasole all'insegna della stabilità
Tornando ai prezzi, escono di quotazione a Bologna i semi di girasole mentre sulla piazza di Verona si registra un’ulteriore stabilità, con i valori sui 360-364 €/t.
Farine proteiche: cresce la soia, ferma la colza, discesa per il girasole
Si registra un ulteriore aumento per la farina di soia nel comparto delle farine proteiche, spinto dall’aumento alla borsa di Chicago, oltre che dal cambio €/$, e guadagna a Bologna 40 €/t rispetto alla scorsa settimana. Il prezzo della farina di soia proteica ogm si attesta su 533-535 €/t, con una variazione annuale del -13% rispetto all’anno precedente. La farina di colza rimane invariata a Bologna (320-325 €/t), ma subisce un netto ribasso a Milano: -8 €/t rispetto alla settimana precedente. I prezzi si mantengono ad un livello inferiore del -20% rispetto ad ottobre 2022. Infine, prezzi ancora in discesa per la farina di girasole: rispetto alla scorsa settimana la farina di girasole integrale cede -2 €/t a Bologna (198-203 €/t), e -10 €/t nella piazza di Milano (190-192 €/t). La variazione tendenziale si attesta a -35%. Poche variazioni per la farina di girasole proteico, con il prezzo che rimane invariato su 320-325 €/t (-17% rispetto al 2022).