La penultima settimana di giugno ha registrato le prime quotazioni degli orzi nazionali di nuovo raccolto, con valori che mostrano un calo rispetto all'ultima rilevazione della precedente campagna e, al tempo stesso, sono in linea con l’avvio della scorsa annata.
Secondo le rilevazioni Bmti, i grani teneri registrano una significativa diminuzione, mentre il sorgo rimane non quotato in attesa dei raccolti. Il seme di soia nazionale segna un ulteriore calo nei vari listini delle Borse merci nazionali, mantenendosi ancora sui 500 €/t. Nel comparto delle farine proteiche si rileva una diminuzione per la farina di soia e per quella di girasole. La farina di colza, invece, ha mostrato un rialzo su base settimanale a causa della scarsa disponibilità di merce nazionale, influenzata anche da un contesto di mercato internazionale sfavorevole.
Orzi, esordio in miglioramento
Nella settimana dal 17 al 21 giugno, a Bologna, sono state pubblicate le prime quotazioni degli orzi nazionali. I pesi specifici mostrano un miglioramento rispetto alla campagna precedente: gli orzi leggeri partono da un peso specifico di 58 kg/hl, mentre la varietà più pesante parte da 64 kg/hl. La produzione in Italia,, secondo le stime diffuse a fine maggio dalla Commissione europea, dovrebbe attestarsi intorno al milione di tonnellate (-3% rispetto al 2023). Per quanto riguarda i prezzi, l'orzo pesante registra una diminuzione di 12 €/t rispetto all'ultima rilevazione della scorsa campagna, attestandosi sui 192-197 €/t, con una variazione rispetto alla prima rilevazione della scorsa annata del +1%.
Grano foraggero in picchiata
Il frumento ad uso zootecnico perde 10 €/t su base settimanale a causa del basso volume di scambi, portandosi sui 220-235 €/t (franco arrivo), con una riduzione annua del -7%. Sul nuovo raccolto del grano tenero, le stime della Commissione europea indicano per l’UE-27 un output di 121 milioni di tonnellate, in calo del 4% rispetto alla campagna precedente.
Sorgo non quotato
Tornando ai prezzi dei cereali foraggeri, il sorgo, invece, non è stato quotato a causa dell'assenza di scambi sul mercato.
Soia, ulteriore ribasso
Poche novità per il seme di soia, con il mercato globale che sembra essersi stabilizzato. Il seme di soia nazionale registra un ulteriore calo di 2 €/t a Bologna, attestandosi sui 503-508 €/t (franco partenza), e una diminuzione di 5 €/t a Milano, con un prezzo di 487-490 €/t (franco partenza). L'incremento annuo è del 5% rispetto al 2023. Il seme di soia estero rimane stabile sui 470-474 €/t, con una variazione annuale che si amplia al -5%. Alla Borsa di Chicago, i futures della soia perdono quasi il 2% rispetto alla settimana precedente, registrandosi a 11,60 $ per bushel, pari a circa 399 €/t.
Farina di soia in discesa
A Bologna, la farina di soia proteica ogm registra un modesto ribasso settimanale di 5 €/t, attestandosi sui 450-452 €/t. Il prezzo evidenzia una diminuzione dell'11% rispetto all'anno precedente. Alla Borsa di Chicago, le quotazioni dei futures della farina di soia subiscono un ulteriore calo di 6,60 $/t rispetto alla settimana precedente, raggiungendo i 361,80 $/t, equivalenti a circa 373 €/t.
Farina di colza, balzo in avanti
In Italia, a Bologna, la farina di colza non viene quotata a causa della mancanza di merce nazionale, mentre a Milano segna un incremento di 10 €/t, portandosi a 380-383 €/t (-2% su base annuale).
Farine di girasole in frenata
Entrambe le farine di girasole registrano un calo di 2 €/t, con la farina di girasole integrale sui 220-225 €/t e la farina di girasole proteica sui 290-295 €/t. Le riduzioni rispetto ai dodici mesi precedenti sono rispettivamente del -15% e -14%.
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