Tra le materie prime destinate all’alimentazione zootecnica continuano a registrarsi diffusi ribassi dei prezzi degli orzi, appesantiti da una domanda che resta tutt’altro che vivace e dalla concorrenza degli altri cereali. In ulteriore calo anche il sorgo, mentre sono emersi dei segnali di consolidamento per i prezzi dei grani teneri zootecnici. Tra i proteici, lo scenario globale, caratterizzato dalle incertezze legate al meteo in Argentina, ha fornito ancora sostegno ai prezzi della soia estera quotata nei listini delle borse merci nazionali. Sostanziale tenuta anche per il comparto delle farine proteiche.
L'orzo va sotto i 285€/t
Tra i cereali foraggeri non si ferma la discesa dei prezzi dell’orzo, con diffusi segni “meno” nei listini nazionali. Sulla piazza di Bologna si è registrato un altro calo di 10 €/t e ora i valori dell’orzo pesante si attestano tra i 280 €/t e i 285 €/t (franco arrivo), più bassi del 4% rispetto alla scorsa annata. Ulteriore ribasso settimanale anche per l’orzo comunitario, sceso di 9 €/t rispetto alla settimana precedente.
Il sorgo segna un +15% rispetto a un anno fa
Anche il sorgo archivia un altro ribasso settimanale, più contenuto (-4 €/t a Bologna) però rispetto all’orzo. A differenza degli altri cereali, il prezzo attuale del sorgo si mantiene più alto rispetto ad un anno fa, con un aumento a doppia cifra (+15%).
Il grano tenero foraggero lancia segnali di stabilità
La discesa delle scorse settimane ha lasciato spazio ad alcuni primi segnali di stabilità per il grano tenero zootecnico, praticamente invariato rispetto alla rilevazione precedente (+0,3% a Bologna). Le quotazioni attuali sono in linea con dodici mesi fa (-1,1%).
Soia, tiene banco l'incertezza
La tenuta del prezzo della soia continua a beneficiare delle incertezze che segnano ancora il mercato internazionale. In particolare, la settimana si è chiusa con un rincaro delle quotazioni futures sulla Borsa di Chicago, sempre sostenute dalle attese di un calo della produzione argentina a causa della siccità. L’Usda (il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense) nel suo report di febbraio ha tagliato le stime sulla produzione argentina, portandola da 45,5 a 41 milioni di tonnellate. I valori hanno raggiunto i 15,40 dollari per bushel (pari a 531 €/t), in rialzo del +1% rispetto a sette giorni prima. Il weather market mantiene elevate anche le quotazioni della farina di soia. In Italia, rialzo settimanale nell’ordine dell’1% anche per la soia di provenienza estera quotata a Bologna, salita sui 568-573 €/t (franco arrivo, +5 €/t rispetto alla settimana precedente). Il confronto con lo scorso anno resta negativo e sfiora ormai il -10%.
Farine proteiche senza variazioni
La settimana in esame ha mostrato una sostanziale tenuta dei prezzi all’ingrosso delle farine proteiche. La farina di soia proteica estera quotata a Bologna rimane a ridosso dei 640 €/t (franco arrivo), un livello più alto del 13% rispetto ad un anno fa. Prezzi fermi sulla maggior parte delle piazze di scambio per la farina di girasole (370-385 €/t franco arrivo a Milano). Nessuna variazione anche nei listini della farina di colza.