La ripresa delle attività nelle borse merci dopo le festività di fine anno ha mostrato un ulteriore aumento nei listini del comparto della soia, ancora sostenuti dalle elevate quotazioni registrate presso le borse internazionali. A fornire supporto sono state in particolare le revisioni al ribasso delle stime diffuse dall’Usda sulla prossima produzione di soia argentina e americana. I movimenti restano limitati per i prezzi delle farine di girasole e di colza, mentre rimangono improntati alla stabilità i cereali foraggeri, con la parziale eccezione del grano tenero zootecnico che riapre in lieve calo rispetto ai valori dell’ultima rilevazione di dicembre.
Soia, +5€/t in una settimana
Segno “più” per i prezzi della soia quotata sulla piazza di Milano. La soia nazionale ha messo a segno un incremento di 5 €/t su base settimanale, mentre più contenuto (+2,50 €/t) è stato il rialzo per la soia di provenienza estera, con i prezzi che si sono portati rispettivamente sui 555 €/t (franco arrivo) e sui 574 €/t (franco arrivo). Aumenti anche sulle principali borse internazionali. Alla Borsa di Chicago le quotazioni hanno riguadagnato in chiusura di settimana i 15,30 dollari per bushel (pari a 522 €/t), spinte al rialzo (+2,4% su base settimanale) dal taglio alle stime della produzione dell’Argentina, che l’Usda ha rivisto dai 49,5 milioni di tonnellate di dicembre agli attuali 45,5 milioni di tonnellate, a causa dell’impatto delle condizioni siccitose. Tagliata anche la stima sulla produzione americana, portata a 116,4 milioni di tonnellate contro i 118,3 stimati a dicembre, complice una revisione al ribasso delle rese.
Farine proteiche, revisioni al rialzo anche per girasole e colza
La seconda settimana di gennaio ha mostrato una tenuta per la farina di soia, con valori fermi sulla piazza di Milano (638-640 €/t per la farina proteica estera, franco arrivo) ma sempre in decisa crescita (+23%) rispetto allo scorso anno. Tra le farine proteiche, segno “più” sulla piazza milanese per la farina di girasole, che si avvicina ai 390 €/t (franco arrivo) e mantiene una crescita di poco più del 10% su base annua. Lieve incremento settimanale per la farina di colza, che si attesta a ridosso dei 410 €/t (franco arrivo, +3 €/t rispetto alla settimana precedente), di fatto in linea con i valori che si registravano a inizio 2022 (-1,9%).
Stabili orzo e sorgo, scende il grano tenero
Resta pesante il mercato dei cereali foraggeri. Sulla piazza di Bologna i prezzi dell’orzo nazionale si sono confermati sui 310-315 €/t (franco arrivo), in rialzo del 3% su base annua. Assenza di variazioni anche per il sorgo, stabile sui 331-335 €/t (franco partenza), un livello che rimane superiore del 15% circa rispetto alla scorsa annata. In calo rispetto all’ultima rilevazione di dicembre i prezzi del grano tenero foraggero (da 334 a 327,50 €/t, franco arrivo).