La seconda settimana di maggio ha messo in evidenza dei segnali di assestamento per gli orzi e i grani teneri foraggeri quotati nelle Borse Merci italiane. Con l’avvicinarsi della fine della campagna la disponibilità di prodotto nazionale si va riducendo, limitando l’offerta disponibile. Per contro, la disponibilità di merce estera e le attuali prospettive positive sui prossimi raccolti limitano la possibilità di rialzi. Tra i cereali foraggeri, prevale ancora il segno “meno” per il sorgo. E nuovi ribassi hanno interessato il comparto dei proteici, sia per i semi di soia sia per le farine di soia e girasole.
Orzi senza variazioni
Tra i cereali foraggeri, la settimana ha mostrato una sostanziale stabilità per gli orzi nazionali. Sulla piazza di Bologna i prezzi si sono confermati sulla soglia dei 255 €/t (franco arrivo). Quotazioni invariate anche per gli orzi comunitari. L’Usda, intanto, nelle prime stime sull’annata 2023/2024 ha proiettato il raccolto dell’Unione Europea sui 52,6 milioni di tonnellate, in crescita di circa 800mila tonnellate rispetto all’annata attuale.
Grano tenero all'insegna della stabilità
Quotazioni ferme anche per il grano tenero zootecnico: a Bologna il prezzo medio è rimasto sui 260 €/t (franco arrivo), un livello che resta più basso del 35% circa rispetto all’annata scorsa.
Sorgo in discesa
A fronte della stabilità di grano e orzo, prosegue invece la discesa del sorgo, con nuovi ribassi settimanali a Bologna e Milano. Su quest’ultima, i prezzi hanno ceduto 8 €/t rispetto alla settimana precedente, attestandosi su un valore medio di 268,50 €/t (franco arrivo).
La soia scivola ancora più in giù
Cedono ancora terreno i prezzi della soia, condizionati dai ribassi registrati sui mercati esteri. Sulla piazza di Milano la soia nazionale e quella estera hanno perso rispettivamente 10 €/t e 20 €/t, scivolando sui 470-475 €/t e sui 463-493 €/t (franco arrivo), il 30% circa in meno rispetto ai valori che si registravano un anno fa. Volgendo lo sguardo sulle principali piazze internazionali, settimana di ribassi alla Borsa di Chicago, dove le quotazioni dei futures sono scese sotto la soglia dei 14 dollari per bushel (13,90 dollari per bushel pari a 471 €/t), perdendo il 5,7% rispetto alla settimana precedente e tornando ai minimi da fine ottobre 2022.
Farine proteiche: scendono soia e girasole, ferma la colza
Tra le farine proteiche, flettono ancora i listini della farina di soia, che a Milano cede 20 €/t per tutte le tipologie. Le quotazioni attuali mantengono un leggero calo rispetto a un anno fa (-4%). Prosegue il ridimensionamento della farina di girasole, con cali settimanali su tutte le principali Borse Merci. A Bologna, il girasole proteico cede 5 €/t, con il prezzo medio che ora si attesta sotto i 350 €/t (franco arrivo). Il divario negativo rispetto alla scorsa annata rimane di poco superiore ai 10 punti percentuali. Per la farina di colza permane invece una fase di maggiore stabilità, tendenza in atto da fine marzo. Sulla piazza di Bologna le quotazioni sono rimaste ferme sui 385-390 €/t (franco arrivo).