Grano tenero
Italia
Come nelle attese, l’ultima settimana pre-festività ha visto pochi scambi a completare i fabbisogni sul prontissimo. Quotazioni dell’origine nazionale senza alcuna variazione con ancora buona disponibilità: l’offerta resta su posizioni di attesa (del nuovo anno) e la domanda rarefatta. I riflessi dal mercato Comunitario ed estero, più vitali, al momento non condizionano le borse Italiane e su Bologna e Milano si registrano “invariati” sia per il “tipo Bologna” quotato a 226 €/t arrivo che per i panificabili superiori sui 212-214 €/t, con i “misti” attorno ai 205 €/t. Comunitari, panificabili e di forza, e origine Mar Nero più tenuti; gli “spring” Usa che su Ager Bologna segnano un + 3 €/t.
Europa
La sensazione è che la Comunità potrebbe approfittare della maggiore tenuta del mercato internazionale e del maggiore controllo Egiziano sull’origine Usa per ritrovare attività di scambio. Questo rivitalizza le piazze Europee anche se a livello di volumi di scambio regna la calma per limitata domanda molitoria e minore supporto trasversale dalla mangimistica. Preoccupa in Francia lo stato delle semine ancora “non dichiarato” ufficialmente e la scarsa copertura nevosa nelle aree Centro-Est del continente. Sull’Euronext il marzo vale 186 €/t (-1) mentre il 76-11-220 Fob Costanza sale a 194 €/t (+3) e lo “spot” Fob Rouen a 186 €/t (+4).
Mercato mondiale
Ulteriore sensibile rafforzamento delle quotazioni per buon livello di domanda, conferma di problemi nell’Emisfero Sud (semine in Argentina e minore export Australiano) e i dazi all’export imposti al grano Argentino. Anche le aree Usa seminate a grani vernini e le superfici in Ucraina sono indicate passibili di revisioni al ribasso a breve. Continuano le aste dal Nord Africa (Tunisia) con l’Egitto che dichiara di voler imporre controlli partenza dalle origini del Nord America. Prezzi: l’Argentino “pane” a 203 $/t (+3), il Dns Pacifico a 273 $/t (+6), l’Aussie Soft White a 249 $/t (+8) e il Russo a 217 $/t (+5).
Grano duro
Italia
Nessuna notizia che possa mutare la condizione di staticità del mercato. Le coperture in essere rendono attendista la domanda, con l’offerta sempre tenuta e livello di scambi presente ma ininfluente sulle quotazioni che sulle principali borse, da Foggia a Milano, confermano i prezzi delle ultime sessioni. A consolidare ulteriormente la situazione, gli arrivi di merce Comunitaria ed estera a colmare in parte il deficit strutturale Italiano. Prezzi invariati con il “Fino Nord” (volpato) arrivo Bologna a 270 €/t, il “Fino Centro” sui 275-280 €/t e il “Fino Sud” Foggia offerto a 290 €/t arrivo. Mercantili nostrani, ormai irreperibili, a sconto sul Fino di 10-20 €/t.
Europa
La settimana vive di poche notizie ma tutte orientate ad un consolidamento (se non lieve rialzo) dei prezzi recentemente in calo. Si rivede l’Italia come acquirente dell’origine Francese e la recente asta Tunisina lascia possibilità per l’esecuzione di una quota dei volumi dalla Comunità. A risentirne è stata principalmente la Francia ove, in aggiunta, resta il dubbio sulle aree seminate. In Spagna resta da collocare grano con ottime caratteristiche, ma i prezzi restano alti per la vendita intra-Eu. Quotazioni: il CIF Italia del “fino” francese sui 265 €/t (inv) e lo spagnolo sui 285-290 €/t.
Mercato mondiale
A rivitalizzare un mercato Nordamericano rallentato dall’arrivo dell’inverno, sono a domanda Europea, Turca e del Nord Africa per grani dal “generico” al “grado 3 or bette medio-alto proteico”. L’ampia disponibilità di prodotto “generico” ha inizialmente depresso il corso, che alla fine della settimana si è però ripreso per la minore pressione dell’offerta di Usa e Canada e la cautela degli esportatori. La Tunisia ha acquistato per inizio 2020, ora si guarda al 2020 con il possibile ritorno dell’Algeria, finora grane assente. Prezzi: il Canadesi: il 1/2 Cwad 15% proteina sui 325-350 $/t Cif Italia, i “gradi” 3 proteici a sconto di 15-30 $/t.
Mais
Italia
Stante una buona disponibilità di prodotto nazionale, eccedente la scarsa domanda, e le coperture in essere del fabbisogno del settore zootecnico, non si ha un sufficiente livello di scambi che giustifichi variazione nei prezzi che restano deboli. Rimpiazzi dal Mar Nero e comunitari (da Est) più tenuti. Il mais “con caratteristiche” reso Nord attorno ai 175 e 178 €/t e il “generico” a sconto di 4-6 €/t; Comunitari in ripresa (+2 €/t) e origine Ucraina sui 180-183 €/t (+3) entrambi arrivo.
Europa
Si è registrata una lieve ripresa sul prontissimo per il ritorno della domanda locale (anche in prospettiva gen-mar 2020) che includerebbe più mais nelle diete zootecnica a scapito del costoso grano; la qualità dei lotti ancora disponibili, soprattutto in Francia, resta la principale incognita su Euronext. Scambi intra-Eu nella media con lieve incremento “spot” sulla direttrice Francia-Spagna; la logistica è fattore limitante. Prezzi: il Fob Bordeaux a 165 €/t con l’Euronext di Gennaio a 163 €/t (-3) e il marzo a 168 €/t (-2).
Mondiale
Generalizzato rialzo delle quotazioni a causa dell’inatteso export “spot” dagli Usa sul Messico e dall’andamento dell’export Brasiliano che a Dicembe potrebbe essere record. Se si aggiunge il progresso dell’accordo Usa-Cina e l’introduzione del dazio all’export Argentino (12%), il quadro rialzista è evidente e l’aumento sul Cbot del 3 % in pochi giorni, giustificato. Prezzi Fob ($/t): l’Argentino a 174 (+5), il Brasiliano a 185 (+6), l’Usa a 175 (+5) e l’Ucraino a 172 (+3).
Cereali foraggieri e oleaginose
Italia
Cereali foraggieri: riflessi Europei per gli orzi pesanti che si scambiano poco ma recuperano 1-2 €/t: 176-180 €/t arrivo. Il sorgo su Milano (+3) si allinea con Bologna (inv) sui 184 €/t, con i teneri statici al Nord a 190-200 €/t. Oleaginose: gli eco dalla disputa Usa-Cina ridanno tono alle quotazioni internazionali e di riflesso nazionali; la soia nostrana a su Bologna e Milano sui 355-360 €/t; estera oltre 365 €/t.
Europa
Cereali foraggieri: l’orzo continua a beneficiare della domanda per l’export extra-Eu (Turchia?) e della domanda zootecnica locale: l’origine francese Fob Rouen a 168 €/t (+3). Teneri più deboli stante il prezzo meno attraente per la mangimistica locale: l’origine Uk Fob a 185 €/t (+1). Oleaginose: rialzo dei prezzi sull’onda dell’accordo Usa-Cina e di una disponibilità sui porti; la colza francese reso Rouen a 404 €/t (+6); il girasole “alto oleico” reso Bordeaux a 420 €/t (+10).
Mondiale
Cereali foraggeri: in Australia l’orzo è l’alternativa al grano e la domanda globale anche se la Cina rallenta (peste suina): l’orzo Ucraino Fob a 185 $/t (-2) e l’australiano a 217 $/t (+3). Teneri decisamente più tesi con fenomeni speculativi: il Soft Red Winter Fob a 250 $/t (+12) e il Russo a 206 $/t (+3). Oleaginose: l’effetto dell’accordo Usa-Cina ha onda lunga sul Cbot, mentre rallenterebbe a Dicembre l’export brasiliano e l’Argentina sarebbe “corta” nelle esecuzioni. Prezzi Fob della soia: la Usa Golfo a 367 $/t (+11), l’Argentina a 372 $/t (+13) e la Brasiliana a 380 $/t (+9).