Il mercato dei cereali foraggeri chiude il mese di novembre mostrando ancora un limitato volume di scambi. Per grano tenero, orzo e sorgo si osserva un andamento debole del mercato, senza nuovi sviluppi, confermando i prezzi della settimana precedente. Tra i proteici, si è registrata un’ulteriore lieve crescita dei prezzi della soia di origine italiana. Segno “meno” si è registrato per la farina di soia, sulla scia dei ribassi registrati alla Borsa di Chicago. Proseguono, invece, i rincari per la farina di girasole proteico e per la colza.
Orzo invariato
Lo scenario di mercato per i cereali foraggeri è vincolato a un limitato volume di scambi legati all’offerta. A livello europeo si assiste a una frenata dell’export verso i paesi extra UE. Non si registrano variazioni rispetto alla settimana precedente per l’orzo nazionale, con la varietà pesante a Bologna che rimane ancorata su 219-224 €/t. Si attenua la variazione annuale, che scende al -31%.
Sorgo fermo da settimane
Medesima situazione per il prezzo del sorgo (203-208 €/t), fermo ormai da settimane, con la variazione su base annuale che raggiunge il -39%.
Grano tenero in frenata
Frenata anche per il frumento ad uso zootecnico, che perde 5 €/t sul prezzo massimo, attestandosi su 240-252 €/t. Rispetto al 2022, i prezzi sono scesi del 29%.
La soia risente dell'effetto ribassista globale
Novembre si chiude con i prezzi della soia di origine nazionale ancora mitigati dall'effetto ribassista del mercato globale. In particolare, la soia perde terreno su tutte le principali piazze internazionali: alla Borsa di Chicago, con le semine che procedono rapidamente in Brasile e in Argentina, i futures registrano un ulteriore calo dell’1% rispetto alla settimana precedente. Le quotazioni restano sostenute, motivate principalmente dalle incertezze sul prossimo raccolto del Brasile a causa del meteo. In Italia, si è rilevata nel complesso una maggior tenuta nei listini delle borse merci. La soia di origine italiana ha registrato un lieve aumento di 3 €/t a Bologna (458-463 €/t, franco partenza) mentre si è rimasta sui valori della settimana precedente a Milano (468-470 €/t, franco arrivo). Si attenua ulteriormente anche il calo rispetto al 2022, ora pari al 16%.
La farina di soia rallenta
Con i ribassi registrati alla Borsa di Chicago, si osserva un rallentamento dei prezzi per la farina di soia nazionale. Le quotazioni dei future della farina di soia sono in calo di circa il 6% rispetto alla settimana precedente, attestandosi a 408,5 $/t. A Bologna, il prezzo della farina di soia proteica ogm cede 12 €/t, registrando un prezzo di 546-566 €/t. La variazione su base annua è ormai ai livelli del 2022.
Farina di colza in rialzo
Pressione al rialzo sulla farina di colza, che aumenta di 5 €/t sulla settimana precedente (340-345 €/t), mentre su base annua la variazione raggiunge livelli del 14%.
Farina di girasole in crescita
A causa della minore disponibilità di prodotto, si registra un incremento di 5 €/t per la farina di girasole proteico, con il prezzo che si attesta su 362-367 €/t; la variazione tendenziale risulta poco al di sotto del -2%. La farina di girasole integrale rimane invariata, ferma su 190-195 €/t (-39% rispetto al 2022).
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