FRUMENTO TENERO
La settimana ribadisce le stesse tendenze riscontrate da fine ottobre con i grani di forza nazionali stabili e di fatto invariati in presenza di una domanda limitata al “completamento” coperture sul brevissimo. Più tenuti e costantemente al rialzo i “misti” nostrani che cominciano a scarseggiare e trovano supporto trasversale dal settore zootecnico. I molini ricercano il grano “panificabile” per contenere i costi delle farine, ma l’offerta scarseggia e le quotazione salgono a 195-199 €/t arrivo; il “tipo Bologna”, pressato dalle alternative comunitarie, si conferma a 223-225 €/t reso molino. I grani di forza EU a 235 €/t arrivo con gli “spring” extra-EU fermi a 275 €/t.
FRUMENTO DURO
Il mercato ha trovato un suo equilibrio con la domanda stabile ma poco pressante e i detentori che vorrebbe accelerare le vendite e premono, creando di fatto un inusuale surplus di offerta a fronte delle poche richieste. La tendenza non pare cambiare causa la recente staticità commerciale delle alternative comunitarie (Francia e Spagna), con le origini estere che non fanno registrare nuovi affari di rilievo (preferendo le destinazioni Nord Africane). Da Nord a Sud le mercuriali quotano invariato con il Fino con 13% proteina attorno ai 230-235 €/t reso molino; i mercantili sempre a sconto tra i 10 €/t ed i 20 €/t a seconda di merceologiche e proteina.
MAIS
Dopo settimane di aumenti, su tutte le piazze nazionali i prezzi si fermano causa sia la preferenza della domanda verso gli alternativi cereali a paglia che per la maggiore pressione delle origini comunitarie. I casi di influenza aviaria riscontrati acuiscono la stasi negli approvvigionamenti del settore zootecnico che da settimane, ha sottoscritto gran parte delle coperture sul secondo semestre 2018. Da Bologna e Milano conferme di prezzo con il mais “generico” a 178 €/t arrivo e il mais “con caratteristiche” poco al di sopra dei 180 €/t; le origini comunitari “con caratteristiche” tra i 177 e i 185 €/t (inv) e gli esteri a 177-188 €/t base caratteristiche.
CEREALI FORAGGERI E OLEAGINOSE
Cereali foraggeri: la crescente richiesta mangimistica mantiene al rialzo il mercato dei “feed grains” e i riflessi sui prodotti locali continuano a produrre aumenti sia per i teneri, che oggi quotano oltre i 190 €/t (+2), che per gli orzi e il sorgo bianco che rispettivamente valgono un 176 €/t (+1) arrivo e un 171 €/t partenza.
Oleaginose: la soia nazionale cede da 1 (Ager) a 3 (Granaria) €/t sia per effetto valutario che per le positive notizie colturali degli esteri. L’origine locale quota tra 385 €/t e i 390 €/t con l’estera a sconto di 6-8 €/t, attorno ai 379 e 382 €/t.