FRUMENTO TENERO
Come nelle attese a ridosso della sosta Natalizia il mercato si consolida ai livelli di metà dicembre con attività di scambio limitata a perfezionare le coperture sul prontissimo (stante un buon livello scorte presso i molini). L’offerta è presente ma per definire lo scenario del trimestre invernale bisognerà attendere le prime due quotazioni del 2018. Gli ultimi prezzi sulle mercuriali vedono per i grani di forza la conferma di un prezzo arrivo sui 224 €/t con i “bianchi” a sconto di un 20-22 €/t e i “misti” attorno ai 200 €/t. Il rafforzamento dell’euro al momento non condiziona il prezzo degli “spring” esteri a 275 €/t reso Ager Bologna, con i comunitari di forza sui 230 €/t reso molino.
FRUMENTO DURO
Mercato a rilento per scarsità di domanda sia molitoria che commerciale per l’esportazione; l’offerta resta presente con lotti dalle buone specifiche merceologiche e proteiche che soddisfano la richiesta dei trasformatori. Al momento non si attendono rilevanti evoluzioni di mercato nel primo trimestre del nuovo anno; i fondamentali restano per buona disponibilità sia locale che dalle alternative comunitarie ed estere e le semine 2017 sarebbero simili in valore “Italia” al 2016. Sulle borse merci il nazionale “tipo Fino con 13% proteina” si conferma sui 230-235 €/t reso molino con i buoni-mercantili tra i 210 e i 225 base tenore proteico. Si registra una lieve flessione di prezzo per le alternative comunitarie ed estere.
MAIS
Da settimane le quotazioni restano fortemente condizionate dalla concorrenza, nelle miscele zootecniche, dei cereali a paglia che amplificano una domanda che sul pronto è quasi inesistente salvo qualche scambio ma con la forte concorrenza delle origini alternative, comunitario ed estero, in ogni forma di logistica: camion, ferroviario e marittimo/porto. Sulle borse merci poco o nulla da registrare, con gli operatori a confermare i prezzi: il mais nazionale “generico” costa un 176-178 €/t arrivo mentre quello “con caratteristiche”, pressato dalle alternative comunitarie ed estere, vale un 180-183 €/t; i comunitari “con caratteristiche” sempre allineati al nazionale e gli esteri arrivo a 177 (Ager) - 187 (Granaria Milano) €/t.
CEREALI FORAGGERI E OLEAGINOSE
Cereali foraggeri: in un contesto di scambi tutt’altro che frizzante, i teneri (sui 196 /t) e il sorgo (180 €/t) si confermano ai livelli di prezzo arrivo della settimana precedente; l’orzo invece ritrova, senza evidenti motivazioni locali, una nuova ripresa e sale di 3 €/t per un prezzo oltre i 180 €/t.
Oleaginose: continua il calo delle quotazioni della soia causa un cambio valutario che cancella la volatilità di prezzo “in dollari”. L’origine nazionale cede un 4 €/t per un valore partenza a ridosso dei 380 €/t; l’estera cede un 5-7 €/t per un prezzo reso destino già ben sotto i 370 €/t.