Cereali. Prezzi nazionali e mondiali a confronto (dall’1 al 7 febbraio 2013)

Frumento tenero. Frumento duro. Mais. Cereali foraggeri e oleaginose

Frumento tenero

ITALIA

il mercato continua a dare chiari segnali ribassisti derivanti da una situazione di scarsa domanda ed offerta che, grazie al super euro, si orienta anche oltre oceano su tipologie di grano normalmente troppo costose per le nostre piazze. I molini riducono le coperture e macinano quanto comprato nei mesi scorsi, mediando i prezzi con acquisti sul prontissimo; l'offerta locale subisce il momento di mercato congiunturale sfavorevole. Sui misti rossi si intreccia la domanda dei molini con quella dei mangimifici, sui rossi di forza la pressione del forte calo degli "spring" comincia a farsi sentire. Le borse del Nord perdono nuovamente dai 3 ai 5 euro/t e già si guarda alle quotazioni del nuovo raccolto che si stimano in sensibile calo rispetto al pronto di un 8-10%.

 

Frumento duro


ITALIA

la situazione comincia a farsi interessante, con i grani esteri da settimane in sensibile calo e le quotazioni del nazionale che resistono. La perdita di alcune aree seminate nel Centro-Ovest sono segnali negativi, ma lo scenario agronomico è più che positivo e la domanda si copre sia con il nazionale (ma senza premere troppo) che con gli arrivi di grano estero. Si percepisce la volontà di tutte le parti interessate a mantenere le odierne quotazioni: la domanda paga bene e l'offerta (al momento) offre poco. Dopo alcuni contratti di nuovo raccolto attorno ai 300 €/t arrivo, oggi i molini si sarebbero riposizionati al ribasso di un 10-15 €/t. Bologna e Milano ribadiscono i prezzi delle ultime settimane, ma si consolida il partito dei ribassisti.

 

Mais


ITALIA

il mercato vive da settimane l'incertezza sul destino delle partite con Aflatossine oltre il limite, ma questo non è sufficiente a rallentare la costante discesa delle quotazioni sotto l'influssi dell'offerta di merce "pulita" dalle origini comunitarie ed estere. Qualche incertezza tra gli operatori dall'atteso calo delle semine al Nord e dalla probabile sempre maggiore dipendenza della domanda dall'Europa, ma al momento tutti concordano che per il nazionale il trend è calante. Milano e Bologna riflettono il sentimento e calano di 1-2 euro/t il nazionale, di 5 €/t il comunitario e di un paio di euro l'estero: il locale è sui 243 €/t; la merce estera a premio di 10-20 €/t.

 

Cereali foraggeri e oleaginose


ITALIA

Cereali Foraggeri: si fanno ormai certezza gli arrivi di grano rosso dagli USA in aggiunta alla sensazione che a breve anche il Mar Nero tornerà a premere. In regime di scambi di completamento sul brevissimo e di qualche copertura sul Marzo-Luglio, il mercato cede terreno con il tenero che vale 262-263 €/t (-3), l'orzo nominale a 259 €/t (inv) ed il sorgo partenza a 263 €/t (-2).

Oleaginose:
l'incertezza delle semine e delle condizioni in sud America è solo parzialmente compensata dall'euro forte e gli operatori vedono un più 3 euro/t a sottolineare il momento. La soia nazionale vale sui 503 €/t partenza e l'estera sconta sempre un 45-50 €/t (-3).

 

Il commento completo sui prezzi europei e mondiali su Terra e Vita.

 

Cereali. Prezzi nazionali e mondiali a confronto (dall’1 al 7 febbraio 2013) - Ultima modifica: 2013-02-08T14:28:57+01:00 da Redazione Terra e Vita

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