Conigli, quotazioni ancora in flessione

Il commento di Ismea alle quotazioni rilevate dal 27 gennaio al 2 febbraio mette in evidenza un trend negativo per il mercato dei conigli (- 5%) e dei suini pesanti. In flessione anche il Parmigiano Reggiano

Caseari

La settimana in analisi ha mostrato andamenti divergenti per i due formaggi dop nazionali, infatti, mentre il Padano ha confermato le medie della scorsa ottava, il Parmigiano Reggiano ha manifestato una, seppur contenuta, flessione. Relativamente al Parmigiano Reggiano sui centri di scambio lombardi di Mantova e Milano, questo formaggio, ha lasciato al mercato diversi centesimi. Diversamente, per il Grana Padano Dop, gli scambi si sono mantenuti su discreti livelli con tutti i valori mantenuti in linea con la precedente di rilevazione. Da sottolineare comunque nonostante la tenuta dei listini, come questa dop abbia iniziato a mostrare variazioni di segno negativo su base annua su tutte le varietà. Per quanto riguarda le materie grasse nessuna novità di rilievo per ciò che concerne gli scambi sul mercato nazionale, con tutti i listini ancora inchiodati sui precedenti valori. Per ciò che concerne il burro, su tutti i centri di scambio i listini di tutte le tipologie monitorate non hanno modificato i valori, mantenendo a detta degli operatori gli scambi nella norma. Si rileva, invece, per la crema di latte un rallentamento degli scambi sulla piazza di Milano con listini in flessione di 4 centesimi al chilo (1,64 euro al chilo).

Avicunicoli

La quinta settimana di calendario, l’ultima di gennaio, vede i conigli vivi all’origine scendere di prezzo del -5,1% rispetto alla settimana precedente. Arezzo fa registrare la flessione maggiore rispetto alle altre piazze rilevate, specificamente il -9,39% per la categoria leggera e il -9,13% per la pesante. Per piccioni, anatre e faraone si nota stabilità su base congiunturale. Per quanto riguarda i prodotti macellati vediamo un leggero recupero delle carni avicole (+0,2%) mentre quelle cunicole cedono terreno in ragione del -2,82%. Le ridotte scorte di animali vivi nelle aziende produttrici ha compensato la ridotta domanda da parte del mercato, creando una situazione relativamente stabile. Vediamo infatti come tali animali vivi all’origine recuperino il +1,13%. Le uova recuperano mediamente il +0,98%: si nota come tale recupero sia determinato dall’insieme dei segni positivi su tutte le piazze, tranne quella di Milano che resta stabile.

Bovini

L’ultima settimana di gennaio, la quinta del 2019, mostra stabilità su molti dei fronti presi in esame dalla rilevazione. Nessuna variazione è rilevata per manze da macello, scottone e tori. Le vacche da macello mostrano una variazione positiva, seppur limitata al +0,16%. Per scendere nel dettaglio tale variazione emerge dal contributo della piazza di Reggio Emilia dove la vacca da macello di Frisona o pezzata nera guadagna terreno in ragione del +2.53%. Inoltre su Cuneo si rileva un recupero del +1.29% per le vacche di razza piemontese. Su Milano i vitelli da macello di razze da carne cedono terreno in ragione del -1,33%. Tale variazione è confermata da una perdita di terreno del -1,74%, -1,72% e -1,5% per busti, mezzene e selle rispettivamente.

Suini

Nel corso dell’ultima settimana il mercato dei suini da allevamento continua a mostrare una spinta inflattiva per i prezzi delle categorie di peso minori, mentre quelli pesanti appaiono sempre in diminuzione. Nello specifico mostrano rialzi particolarmente marcati soprattutto le classi di peso minore dai 7 fino ai 25 chili data la mancanza di prodotto sul mercato. Per le categorie di 80 e 100 chili si rilevano invece flessioni rispettivamente di 10 e 25 millesimi al chilo. Sul fronte dei suini da macello gli andamenti di mercato riproducono quanto già palesato nelle settimane scorse con diminuzioni per tutte le categorie sia del circuito tutelato che non tutelato.

Vino

Nella settimana dal 27 gennaio al 2 febbraio non si sono osservate variazioni di rilievo per i vini comuni italiani, sia bianchi sia rossi e rosati. Mercato stabile anche per le indicazioni geografiche, è da evidenziare esclusivamente un lieve calo del prezzo per le Igt bianche a causa del ribasso del valore medio del Veneto Chardonnay su Treviso che si attesta a 6,05 euro ettogrado rispetto a 6,25 euro ettogrado rilevato nella scorsa settimana.

Olio

Nell’ultima settimana di gennaio non si sono osservate importanti variazioni sul mercato italiano degli oli, soprattutto per il comparto dell’olio vergine. Diversamente, si è registrato un lieve assestamento dei listini per la categoria dell’extravergine, a causa dell’andamento di mercato tenutosi sulle piazze siciliane e del sud Puglia. Per la categoria del lampante ha trovato conferma l’andamento a rialzo, già evidenziato nella scorsa rilevazione, portando così i listini medi a 1,53 euro a chilo rispetto a 1,51 euro chilo di sette giorni fa. L’aumento dei valori medi del lampante si è osservato soprattutto sulle piazze di Brindisi, Lecce e Taranto. È risultato in lieve calo il prezzo medio delle Dop, stabile quello delle indicazioni geografiche protette. Sul mercato dell’ingrosso si è registrato un lieve incremento delle quotazioni medie dell’olio raffinato di oliva, mentre sono risultate in calo quelle del raffinato di sansa. È in aumento anche il prezzo medio del comparto degli oli di semi, grazie al recupero dei listini dell’olio di arachide e mais su buona parte dei centri di scambio rilevati.

I prezzi dei prodotti agricoli del 3 febbraio
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Conigli, quotazioni ancora in flessione - Ultima modifica: 2020-02-04T15:07:34+01:00 da Redazione Terra e Vita

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