Dopo la fiammata della seconda metà di marzo, il mercato attuale delle materie prime destinate alla zootecnia appare più stabile. Per la farina di soia, i ribassi delle quotazioni sulle principali piazze internazionali e un flusso di approvvigionamenti dall’estero più regolare hanno impresso un’accelerazione ai ribassi già osservati in apertura di aprile.
A conferma della maggiore stabilità nel mercato della soia, i prezzi dei semi sia di origine italiana che estera sono rimasti fermi rispetto a sette giorni prima. E praticamente invariate sono state anche le quotazioni dei cereali foraggeri, orzo e mais in primis. In questo scenario segnato dalla stabilità, le uniche eccezioni sono stati gli aumenti osservati per la farina di girasole e per la farina di colza su alcune piazze del Centro Nord.
Farina di soia, forti ribassi su tutte le piazze
La settimana compresa tra il 6 e il 10 aprile ha mostrato forti ribassi dei prezzi all’ingrosso della farina di soia su tutte le principali piazze di scambio nazionali. Alla Borsa merci di Bologna il prezzo della farina di soia integrale è sceso appena sotto i 400 €/t, in calo di oltre 30 €/t rispetto alla settimana precedente. Le elaborazioni BMTI indicano che i valori stanno rientrando dall’impennata vista nella seconda metà di marzo. A Bologna i prezzi attuali della farina nazionale sono più alti di circa 10/15 €/t rispetto a quelli registrati nella terza settimana di marzo.
Più accentuato il divario sulla piazza di Milano, nell’ordine ancora di +50 €/t. Ampia rimane la crescita rispetto allo scorso anno, con i valori attuali che spuntano su entrambe le piazze un aumento superiore al 20%. Il segno “meno” ha caratterizzato l’andamento settimanale anche alla borsa di Chicago, dove le quotazioni futures della farina di soia hanno chiuso la settimana sui 292 $/t, perdendo il 3,5% rispetto alla settimana precedente.
A livello mondiale, le stime del Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti (Usda) dello scorso 9 aprile confermano un output sui 238 milioni di tonnellate, invariato rispetto alla stima di marzo e in crescita di quasi 5 milioni di tonnellate rispetto alla scorsa annata. Stabili, nonostante le tensioni legate all’emergenza Covid-19, anche le attese sull’export mondiale di farina di soia, previsto sui 67 milioni di tonnellate, in linea con la stima di marzo e con il dato dell’annata 2018/19.
Farine di colza e girasole in salita
Come detto, aumenti si sono registrati invece nei listini della farina di girasole e della farina di colza. Alla Borsa merci di Bologna, il rialzo settimanale – il quarto consecutivo – per la farina di girasole proteica estera è stato dell’1,6%, con i valori che si sono portati sui 250 €/t. Rispetto ad un anno fa, i prezzi sono più alti del 10%.
Proseguono gli aumenti anche per la farina di colza: il prezzo all’ingrosso rilevato alla Granaria di Milano ha raggiunto i 285 €/t (+1,8% su base settimanale). E positivo è anche il confronto con un anno fa, attualmente pari ad un +2,5%. A livello comunitario, le stime per la produzione 2020 mostrano che, nonostante un recupero atteso rispetto alla bassa produzione del 2019, l’output rimarrebbe in netto calo rispetto alla media del quinquennio 2015-2019.
Giù il mais, stabile l'orzo
Nel mercato dei cereali foraggeri, i prezzi del mais ad uso zootecnico sono tornati in calo, complice la domanda contenuta e la disponibilità di prodotto sul mercato sia di origine nazionale che estera. Alla Borsa Merci di Bologna il prezzo del mais standard si è attestato sui 185-187 €/t, in calo dello 0,5% rispetto a sette giorni prima. La domanda limitata ha impresso poche variazioni anche ai listini dell’orzo per uso zootecnico, con leggeri ribassi sulle piazze del Nord Italia (-0,5% alla Borsa Merci di Torino e valori a ridosso della soglia dei 190 €/t) e una maggiore stabilità sulle piazze del Centro Italia (+0,3% e valori franco partenza sui 170 €/t alla Borsa Merci di Roma).
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 6 all'11 aprile 2020