Prime rilevazioni del 2019 segnate da una sostanziale stabilità per i prezzi dei grani nazionali, sia di origine nazionale che di provenienza estera. Per il grano tenero, comunque, i valori attuali rimangono più alti rispetto alla scorsa campagna (+12% per il panificabile presso la Borsa Merci di Torino, rilevazione del 3 gennaio). Gli scambi sono risultati limitati, anche per via delle festività natalizie, e la maggior parte delle Camere di Commercio e delle Borse Merci nazionali non hanno effettuato la rilevazione. Prime quotazioni dell’anno in aumento invece presso la Borsa di Chicago, favorite anche dal ribasso del dollaro. Listini invariati anche per orzo e sorgo. Anche in questo caso il confronto con la scorsa annata rimane positivo, soprattutto per l’orzo, i cui prezzi si confermano su valori sostenuti (su base annua +19% per il prodotto nazionale, +29% per il prodotto francese).
Dopo i rialzi osservati a dicembre, determinati anche da un aumento della domanda, l’avvio di nuovo anno ha evidenziato una sostanziale stabilità anche per i listini del mais, sia di origine nazionale che estero. Come per il grano, anche per il mais la debolezza del dollaro ha impresso invece dei rialzi ai prezzi dei futures quotati presso la borsa di Chicago.
Tra le farine proteiche, rialzo per la farina di soia, con i valori del prodotto nazionale saliti sopra la soglia dei 360 €/t (Borsa Merci Torino), sulla scia sia dell’aumento per i prezzi dei semi che dell’indebolimento del dollaro. Incrementi che hanno caratterizzato le prime sedute dell’anno anche alla borsa di Chicago, anche per le attese positive su una ripresa della domanda cinese.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana
dal 31 dicembre 2018 al 5 gennaio 2019