Nel mercato delle materie prime dei mangimi, il mese si è concluso all’insegna dei rialzi nei listini nazionali. I semi di soia sono ancora in aumento a causa di una minore disponibilità di merci estere. I prezzi delle alternative estere, quotati in euro, e quelli della farina di soia, sono stati soggetti a pressioni al rialzo dovute agli aumenti sui mercati internazionali e ai tassi di cambio euro/dollaro. Problemi logistici nell'arrivo dei prodotti dall'Europa e dal Mar Nero hanno influenzato i prezzi nel settore dei cereali foraggeri: il grano tenero è ancora in aumento, così come l'orzo. Il sorgo, invece, ha mantenuto la sua stabilità.
La logistica alza il prezzo del tenero
Nel comparto dei cereali foraggeri, il mese di ottobre si è chiuso con ulteriori rialzi, principalmente a causa di problemi logistici legati all’arrivo di prodotti provenienti dall’Europa e dal Mar Nero. Per quanto riguarda il frumento ad uso zootecnico nella piazza di Bologna, il prezzo è passato da 223-240 €/t (franco arrivo) della settimana scorsa a 228-243 €/t (franco arrivo) di questa settimana. La variazione tendenziale si attesta su livelli inferiori al 37% rispetto allo scorso anno.
Continua la salita dell'orzo
In costante aumento l’orzo nazionale, con la varietà pesante a Bologna che ha registrato un ulteriore aumento di 2 €/t rispetto alla settimana precedente, portando il prezzo a 211-216 €/t. Rispetto all'anno precedente, la variazione si colloca al di sotto del 36%.
Sorgo stabile
Ancora nessuna variazione per il sorgo, che conferma a Bologna il prezzo di 198-203 €/t (variazione del -43% rispetto al 2022).
Soia, tris di settimane all'insù
Terza settimana consecutiva di rialzi per i prezzi della soia di origine nazionale, complice la minore offerta di merce estera, anche per i problemi della logistica. Sulla piazza di Bologna le quotazioni si sono portate sui 425-430 €/t (franco partenza), 5 €/t in più rispetto alla settimana precedente. Rimane ampia, comunque, la flessione rispetto a dodici mesi fa, pari a un -30%. Segno “più” anche per la soia di provenienza estera (+3 €/t a Bologna), che ha beneficiato dei rialzi sulle piazze estere. In particolare, la soia quotata alla Borsa di Chicago ha chiuso la settimana sui 13,30 dollari per bushel (pari a 455 €/t), in aumento del 2,3% su base settimanale. A livello globale, permangono incertezze sui raccolti sudamericani legate al meteo.
La farina di soia beneficia dell'effetto valutario
Lieve aumento per la farina di soia che beneficia dell’effetto valutario €/$, nonostante i valori siano stabili nel contesto internazionale. A Bologna, la farina proteica ogm ha registrato un incremento di 3€/t rispetto alla settimana scorsa, portando il prezzo a 553-555 €/t. La variazione annuale si attesta al di sotto del 9% rispetto all'anno precedente.
Farina di girasole senza variazioni
Il prezzo della farina di girasole integrale a Bologna rimane stabile sui valori della settimana precedente, fissandosi a 195-200 €/t, con una variazione annuale confermata al di sotto del -36% rispetto all'anno precedente. La farina di girasole proteica continua a salire, registrando un aumento di 5 €/t rispetto alla scorsa settimana (330-335 €/t), con una variazione tendenziale che si attesta al -19% rispetto al 2022.
Farina di colza, stop alla discesa
Si arresta la discesa della farina di colza causata dai ribassi internazionali, confermando a Bologna il prezzo della settimana precedente a 315-320 €/t (rispetto al 2022, i prezzi segnano una variazione al di sotto del 20%).