Dopo aver registrato un prezzo d’esordio in calo di quasi il 10% rispetto all’avvio della scorsa annata, le rilevazioni dell’orzo nazionale di inizio luglio hanno mostrato una sostanziale stabilità sulla quasi totalità delle Borsa Merci. Tra gli altri cereali, si sono rilevati degli aumenti su alcune piazze del Centro Italia per il sorgo, mentre segnali di rallentamento sono emersi per la crescita del mais. Si confermano invece in aumento i prezzi dei semi di soia estera, la cui disponibilità rimane ridotta nel mercato, in una settimana in cui su quasi tutte le principali piazze di scambio sono prevalsi i “non quotato” per la soia nazionale. Tra le farine proteiche, sono proseguiti i ribassi per la farina di colza.
Orzo, prezzi stabili
I prezzi dell’orzo nazionale sono rimasti attestati sulle piazze del Nord Italia sulla soglia dei 160 €/t. A Bologna le quotazioni dell’orzo pesante si sono confermate sui 158-162 €/t (franco arrivo), in calo del 6% rispetto alla scorsa annata. Divario simile si è osservato anche per i prezzi d’esordio alla Borsa Merci di Roma, dove i valori si sono attestati sui 146-150 €/t (franco partenza), il 5% in meno rispetto ad un anno fa. Sulla fase di stabilità incide probabilmente anche l’attesa di maggiori informazioni sul raccolto nei principali paesi produttori europei. In particolare, in Francia, con il progredire della raccolta sembra confermarsi uno scenario tutt’altro che positivo per le rese, con qualche attesa maggiormente positiva per la qualità. È invece in corso la raccolta in Germania, sebbene con dei rallentamenti per via delle piogge dei giorni scorsi.
Sorgo e mais valgono di più
La prima settimana di luglio ha mostrato un ulteriore apprezzamento per il sorgo, sebbene limitatamente ad alcune piazze del Centro Italia (+1,3% alla Borsa Merci di Perugia). I prezzi sono di fatto in linea con la scorsa annata. Per quanto riguarda il mais, i listini hanno nel complesso registrato un nuovo segno “più”, sebbene di entità inferiore rispetto alle scorse settimane. Alla Borsa Merci di Bologna il mais standard per uso zootecnico ha guadagnato un ulteriore 0,5%, salendo sui 184-186 €/t (franco arrivo). Oltreoceano, intanto, la settimana è stata caratterizzata da un sensibile rialzo delle quotazioni dei futures scambiati alla borsa di Chicago, sulla scia del rapporto dell’USDA - il Dipartimento Americano dell’Agricoltura – che ha rivisto a fine giugno in netto ribasso le semine di mais negli Stati Uniti, stimate a 92 milioni di acri contro i 97 milioni pubblicati a marzo. Le quotazioni hanno così guadagnato circa l’8% su base settimanale, riportandosi in chiusura di settimana sui 340 centesimi di dollaro per bushel, ai massimi da fine marzo.
Soia estera sempre più cara
Nel mercato dei semi oleosi, è proseguita la fase di crescita per i prezzi della soia di provenienza estera, complice una domanda superiore rispetto all’offerta. Alla Borsa Merci di Bologna il prezzo ha raggiunto la soglia dei 360 €/t (359-361 €/t, franco arrivo), in aumento del 2,4% rispetto a sette giorni prima. Sulla maggior parte delle piazze del Nord Italia è risultata invece non quotata la soia nazionale, visti anche gli esigui quantitativi ormai disponibili. La settimana ha visto in aumento anche la farina di soia: alla Borsa Merci di Mantova la farina proteica di produzione estera si è attestata sui 344-346 €/t (franco arrivo), il 2,4% in più rispetto alla settimana precedente.
Perde terreno la farina di colza
Per contro, tra le farine proteiche si è osservato un nuovo arretramento per la farina di colza, in un mercato che all’origine ha mostrato pochi movimenti per i semi di colza quotati all’Euronext di Parigi, dove le quotazioni sono rimaste attestate sotto i 380 €/t. Per quanto riguarda la farina di colza, il prezzo all’ingrosso è sceso alla Borsa Merci di Torino sui 290-293 €/t (franco arrivo), in calo dell’1% su base settimanale.
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 29 giugno al 4 luglio 2020