Dopo i diffusi ribassi delle settimane precedenti, i prezzi delle materie prime destinate all’alimentazione zootecnica sono tornati ad assumere un andamento maggiormente stabile. Si è fermata la discesa delle quotazioni dell’orzo mentre segnali di aumento si sono registrati per il grano tenero zootecnico. A sostenere il comparto sono sia i timidi rialzi dei prezzi del mais che le incertezze sul rinnovo dell'accordo per consentire l'export dell'Ucraina, che scadrà il prossimo 18 marzo. Tra i proteici, la soia ha archiviato un’altra settimana di aumento, beneficiando ancora del sostegno delle quotazioni estere per la scarsa produzione che ci si attende in Argentina. In rialzo anche la farina di soia.
Orzo, prevale la stabilità
Tra i cereali foraggeri, è tornata a prevalere la stabilità nei listini dell’orzo, invariati sulla piazza di Bologna (280-285 €/t, franco arrivo). Si conferma un leggero calo rispetto allo scorso anno, pari ad un -2,9%.
Sorgo, listini fermi
Fermi, dopo i ribassi delle settimane scorse, anche i prezzi del sorgo (320-325 €/t a Milano, franco arrivo), che a differenza degli altri cereali da foraggio mantengono però una crescita a due cifre rispetto alla scorsa annata (+11%).
Grano tenero foraggero, si riaffaccia il segno "più"
La settimana in esame ha visto riapparire il segno “più” per il grano tenero zootecnico, in rialzo a Bologna di 5 €/t e tornato ad attestarsi in una forbice compresa tra i 315 e i 322 €/t. La variazione su base annua si riporta in territorio positivo (+2,1%).
Soia in costante aumento
Tra i proteici, prosegue la fase di lento ma costante aumento dei prezzi della soia di provenienza estera quotata nei listini delle borse merci nazionali. Sulla piazza di Bologna si è osservato un incremento di 5 €/t, con i valori risaliti sui 568-588 €/t (franco arrivo). Nell’arco di tre settimane i prezzi hanno recuperato 15 €/t, non sufficienti però per tornare su livelli più alti rispetto a dodici mesi fa (-7,7%). Segno “più” anche per la soia di origine nazionale (+3 €/t a Bologna), salita sui 546-551 €/t (franco partenza): anche in questo caso i prezzi attuali si confermano in flessione su base annua, pari attualmente a un -12,6%. Sui mercati esteri, alla Borsa di Chicago le quotazioni dei futures hanno accusato un calo settimanale dell’1%, rimanendo comunque sopra i 15 dollari per bushel (15,28 dollari per bushel pari a 525 €/t).
Farine proteiche: su alti livelli la soia, limitate variazioni per girasole e colza
Tra le farine proteiche, restano elevati i prezzi all’ingrosso della farina di soia. In particolare, aumento settimanale per la farina proteica estera scambiata sulla piazza di Milano (+10 €/t), attestata a ridosso dei 650 €/t (franco arrivo). Maggiore stabilità per la farina di girasole, con l’eccezione però del rialzo di 7 €/t rilevato per la farina proteica quotata a Bologna (367-372 €/t). I prezzi attuali restano più alti dello scorso anno (+7,7%). Variazioni limitate nei listini della farina di colza, che mantengono un calo nell’ordine del -5% rispetto a dodici mesi fa.
Erba medica: +45% rispetto a un anno fa
Tra i foraggi, si confermano elevate le quotazioni dell’erba medica disidratata: sulla piazza di Bologna il prodotto cubettato con il 16% di proteine resta sui 350-370 €/t (franco arrivo), in crescita del +45% rispetto allo scorso anno.