Novembre si è aperto mostrando un ulteriore aumento per i prezzi delle materie prime zootecniche rilevati nei listini delle Borse merci e delle Camere di commercio italiane. Ancora in crescita sono apparsi i prezzi della soia e delle altre oleaginose, complici i nuovi rialzi osservati sulle principali piazze internazionali. Alla Borsa di Chicago, in particolare, le quotazioni della soia si sono riportate ai massimi da luglio 2016. Ulteriori incrementi si sono registrati anche nei listini nazionali dei cereali foraggeri.
Soia, mai così in alto dal luglio 2016
Nel mercato italiano, la soia nazionale scambiata alla Borsa merci di Bologna si è portata sui 398-402 €/t (franco partenza), in rialzo di 6 €/t rispetto all’ultima settimana di ottobre e, soprattutto, in crescita del 18,4% rispetto ad un anno fa. Forte aumento rispetto allo scorso anno che si rileva anche per la soia estera Ogm, attestata sui 411-413 €/t (franco arrivo). Tali rincari hanno tratto origine ancora dalla crescita che si osserva sul mercato internazionale, dove la domanda della Cina e i problemi di deficit idrico che hanno rallentato le semine in Brasile, causati dal fenomeno meteorologico de La Niña, continuano ad alimentare i rialzi di prezzo.
Alla Borsa di Chicago le quotazioni dei future hanno chiuso la prima settimana di novembre tornando sugli 11 $/bushel, pari a 340 €/t, guadagnando il 4% su base settimanale. Tornando al mercato italiano, aumenti consistenti si sono verificati anche per la farina di soia, che, rispetto ai semi, registra una crescita rispetto allo scorso anno ancor più marcata. Alla Borsa merci di Bologna il prezzo all’ingrosso attuale della farina convenzionale di provenienza estera è più alto del 35,2% rispetto ad un anno fa.
La farina di girasole vale un terzo in più di un anno fa
Tra le oleaginose, in salita anche i prezzi all’ingrosso della farina di girasole, il cui mercato sta risentendo dei rialzi della soia e, per il girasole convenzionale, della ridotta disponibilità di prodotto presso gli oleifici. Alla Borsa merci di Torino la farina di girasole convenzionale ha subìto un aumento di 12 €/t rispetto a sette giorni prima, portandosi sui 240-245 €/t (franco arrivo). Si tratta di valori più alti del 30% rispetto allo scorso anno.
Diffusi aumenti continuano ad interessare anche i prezzi all’ingrosso della farina di colza, la cui crescita rispetto alla scorsa annata ha raggiunto ormai sulle principali piazze di scambio i 20 punti percentuali. Alla Granaria di Milano i prezzi attuali si attestano sui 281-284 €/t (franco arrivo). La settimana peraltro è stata segnata da una forte accelerazione delle quotazioni dei futures dei semi di colza scambiati all’Euronext di Parigi, che hanno raggiunto i 400 €/t (+4,9% su base settimanale).
Foraggeri, il passo più lungo è del sorgo
I listini nazionali rimangono orientati al rialzo anche per i cereali foraggeri. Gli aumenti più accentuati si sono osservati per il sorgo nazionale, salito alla Borsa merci di Bologna sui 186-188 €/t (franco partenza, +3,9% rispetto alla settimana precedente). I prezzi attuali sono più alti del 9,4% rispetto ad un anno fa. Sostenuto dai contemporanei aumenti degli orzi comunitari, anche per l’orzo nazionale si è rilevata un’ulteriore crescita, sebbene meno intensa rispetto alle settimane precedenti. Alla Borsa merci di Roma l’orzo pesante si è attestato sui 168-172 €/t (+2 €/t su base settimanale). Lieve rincaro si è registrato per il grano tenero a uso zootecnico (+2 €/t alla Borsa merci di Bologna).
I prezzi dei cereali e delle materie prime nella settimana dal 2 al 7 novembre 2020