«Per noi agricoltori in filiera il calo del prezzo del grano duro è un ulteriore incentivo a rimanere in filiera e a coltivare sempre meglio. Non abbiamo altra scelta». Per Donato Luciani, presidente della Cooperativa agricola fra coltivatori di Apricena (Fg) che ogni anno destina a grano duro 15.000 ha, dei quali circa 6.000 ha all’interno dell’accordo di filiera “Granoro Dedicato” con il Pastificio Attilio Mastromauro - Pasta Granoro di Corato (Ba), non esistono altre prospettive, per fare con certezza reddito coltivando grano duro, al di fuori del produrlo bene sulla base del contratto di filiera. Non nasconde tuttavia le difficoltà nelle quali si dibattono i soci produttori di grano duro, sia quelli operanti in filiera sia, e a maggior ragione, gli altri fuori filiera.
Puntare sulla premialità per aumentare i margini di reddito
«È un fatto – osserva Luciani – che, alla borsa merci di Foggia, il prezzo del grano duro fino di produzione nazionale, inteso con peso specifico minimo 78, proteine minime 12,00%, umidità massima 12%, bianconato max 30%, cariossidi spezzate/striminzite max 8%, è sceso dai 57,00-58,00 €/t di inizio agosto ai 42,00-42,50 €/t attuali. Pare, a dire il vero, che il grano duro italiano sia pressoché finito, che gli scambi siano limitati perché i molini, avendo già fatto le loro scorte, ne richiedono poco e che queste quotazioni preannuncino quelle di giugno, quando arriverà il grano duro nuovo.
Comunque sia, questo calo pesa sulle tasche dei coltivatori di grano duro, visto che i costi di produzione nell’ultimo anno sono aumentati moltissimo e rimangono alti. Per gli agricoltori in filiera il prezzo pagato corrisponde alla media dei prezzi medi mensili del grano duro fine, cioè del mese in cui viene effettuata la sua vendita, più la premialità. Perciò è proprio sulla premialità che dobbiamo puntare per aumentare i margini di reddito».
Le premialità del grano duro in filiera “Granoro Dedicato”
Per il grano duro in filiera “Granoro Dedicato”, informa Luciani, la premialità effettiva parte dal 14,0% di proteine.
«Tuttavia il contratto prevede anche 1,00 €/q per chi supera il 13,5% di proteine e 0,50 €/q per chi raggiunge almeno il 13,0% di proteine. Sotto il 13,0% l’agricoltore, pur essendo in filiera, riceve solo il prezzo normale di mercato.
Nella nostra cooperativa su circa 1.500 soci cerealicoltori sono circa 350 che operano in filiera “Granoro Dedicato”. Di questi almeno i due terzi raggiungono la percentuale di proteine utile per conseguire la premialità».