Negli ultimi anni, nella coltivazione del mais in Italia si sono persi circa 500mila ettari di superficie. Le cause sono svariate, una fra tutte le sempre più difficili condizioni climatiche. Ma decidere di seminare mais potrebbe ancora essere conveniente, viste le previsioni sui margini che si possono ricavare grazie al prezzo altissimo della granella.
Servono, quindi, nuove soluzioni per migliorare le rese e il reddito degli agricoltori, andando incontro alle esigenze di qualità del mercato e adattandosi nel contempo al cambiamento climatico.
È quello che fa l'azienda agricola Società Folli a Robbiano di Mediglia (Milano), dove coltiva oltre 110 ettari di mais. Coltura sulla quale l'azienda ha sempre fatto ricerca, nello specifico tramite il progetto Combi Mais.
Un sostegno continuo, dalla semina alla difesa
Nell'ambito di questo progetto Cifo, da oltre cinquant'anni al fianco degli agricoltori, partecipa con la sua strategia per un mais redditizio e ad alta qualità.
Il protocollo interviene direttamente sulla fisiologia della pianta. Include diverse soluzioni, dalla semina al diserbo al momento del trattamento contro la piralide, come spiegano in questo video Massimo Andreotti, sales support di Cifo e l'agronomo del progetto Combi Mais Leonardo Bertolani.
Tutto parte dalla semina
Il protocollo di Cifo parte dalla semina, momento in cui consiglia Granverde Top Start, un concime microgranulare che stimola una rapida formazione dell'apparato radicale e garantisce quindi uno sviluppo iniziale uniforme.
L’innovativa formulazione contiene estratti di alga Macrocystis Integrifolia, con azioni positive sull’assorbimento dei nutrienti e sullo sviluppo delle radici.
La Macrocystis ha funzioni protettive e veicolanti nei confronti degli elementi nutritivi, migliorando la disponibilità del fosforo e dei microelementi. Oltre a esercitare un’azione diretta sulla crescita delle radichette assorbenti e dei meristemi apicali.
Attenzione allo stress da diserbo
Il diserbo è uno dei passaggi chiave del ciclo colturale del mais, ma talvolta può creare problemi al buon andamento del ciclo.
Gli svariati principi attivi offerti dal mercato sono efficaci contro le malerbe, ma possono infatti causare effetti collaterali come lo stress da diserbo. La pianta ha la capacità di riprendersi in modo attivo dallo stress da diserbo, ma è fondamentale prevenirlo per non rallentare l'andamento della coltivazione.
Da qui l’importanza di utilizzare soluzioni come Sinergon Plus insieme al trattamento diserbante. Il prodotto ha una funzione antistress, per dare modo alla pianta di continuare il suo normale sviluppo senza interruzioni. E consente alla stessa di essere anche meno sensibile e meglio preparata ad attacchi di eventuali patogeni. Ad esempio da parte di agenti fungini, che possono creare non pochi problemi di qualità qualora si dovessero trovare aflatossine nel raccolto finale.
Piralide, evitare lo shock da trattamento
La piralide del mais (Ostrinia nubilalis), è un lepidottero polifago da sempre presente in Italia, anche se il mais resta comunque il suo bersaglio prediletto. Il suo grado di infestazione e l’entità dei danni causati sono legati essenzialmente all’andamento climatico (predilige estati miti e umide).
I danni causati dall'insetto sono di tre tipologie diverse, ma tutti riconducibili principalmente allo stadio larvale del lepidottero: fisiologici, quantitativi ma soprattutto qualitativi, in quanto le gallerie e i fori causati dall’attacco diventano via d'accesso preferenziale di alcuni funghi parassiti.
Alla luce di queste molteplici problematiche, è diventato ormai prassi effettuare in questo momento del ciclo colturale il cosiddetto “trattamento con i trampoli”; questo anche nelle ore più calde della giornata. Ma un trattamento effettuato a foglia calda con acqua fredda crea nella pianta uno shock termico tale da bloccare momentaneamente l’attività vegetativa e fisiologica della stessa.
È per prevenire questo stress che, al trattamento programmato per combattere la piralide, Cifo propone di abbinare due formulati, Sinergon Plus e Cifo KS 64.
Lo scopo del protocollo Cifo in questo caso è quello di evitare stress alla pianta e di conseguenza indebolirla e predisporla ad attacchi di funghi come le aflatossine.
L’obiettivo primario è quello di migliorare la qualità del raccolto, aumentando l'accumulo di amido utile per un maggior valore nutrizionale in allevamento e per avere una migliore conversione in energia nei biodigestori.
Sinergon Plus è un nuovo formulato ad alta efficienza nutrizionale unico sul mercato, ottenuto attraverso un processo altamente innovativo. Grazie ai piccoli peptidi contenuti, stimola la pianta ad aumentare lo stadio vegetativo verde (il cosiddetto staygreen) e nel contempo la supporta contro lo stress termico causato dal trattamento effettuato durante le ore più calde della giornata. Il prodotto è utile anche contro lo stress idrico.
In abbinamento a Sinergon Plus, Cifo propone l’utilizzo di KS 64, un formulato a pronto effetto. È un potassio a reazione acida che viene assorbito rapidamente e induce la pianta a idratarsi e a velocizzare i processi fisiologici naturali e di fotosintesi clorofilliana. Questi processi sono fondamentali per la pianta per poter accumulare ancor più amido e proteine all’interno delle cariossidi e dello stocco.
Infine, per apportare ancora più azoto alla coltura, Cifo offre N.S.Z. 26, un formulato totalmente assimilabile dalle piante. È applicabile alla foglia, al terreno o con la fertirrigazione.
Il progetto Combi Mais
Combi Mais Hydrotechnologies è un progetto nato nel 2014 proprio presso l’azienda agricola Folli e che, con il coinvolgimento di partner tecnologici che mettono a disposizione assistenza tecnica-agronomica e prodotti innovativi, punta a un modello di agricoltura sostenibile dal campo alla tavola.
Nonostante il 2021 sia stato un anno difficile dal punto di vista climatico, grazie al protocollo Combi Mais l’azienda agricola Folli ha ottenuto ottimi risultati dal punto di vista qualitativo e quantitativo in modo sostenibile, con un più 50% di rese rispetto al mais tradizionale.
Il protocollo mette in pratica soluzioni agronomiche, anche grazie all'agricoltura di precisione, e tecniche necessarie per produrre 20 tonnellate/ettaro di mais di qualità, sano da micotossine, rispondendo così alle indicazioni della Pac che allinea l'agricoltura al Green Deal per un'Europa sostenibile e climaticamente neutrale.
Non sarebbe meglio evitare pesticidi e fare una coltivazione biologica