Pomodoro da industria, quest’anno al Centro-Sud serve un’intesa più veloce e condivisa sul prezzo

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È la richiesta di Cia Agricoltori Italiani di Capitanata, memore del grosso ritardo nella firma del contratto nel 2022 e delle sue ripercussioni su superficie, produzione e prezzi. Intanto è stato avviato il percorso che condurrà al riconoscimento della Dop Pomodoro pelato di Puglia

Quest’anno bisogna trovare subito un’intesa sul prezzo del pomodoro da industria agli agricoltori del Centro-Sud, per evitare quanto accaduto nel 2022, quando si sono coltivati 2.000 ettari in meno rispetto al 2021, concentrati quasi tutti nel Foggiano, una perdita netta di circa tre milioni d quintali. La richiesta, che è anche un monito, arriva da Angelo Miano, presidente di Cia Agricoltori Italiani di Capitanata. «Ora è il momento di dare ai produttori una base minima di certezze per metterli nelle condizioni di programmare e di trapiantare. Nella campagna del pomodoro 2022 l’intesa sul prezzo fu raggiunta solo a luglio. Troppo tardi poiché, in assenza di accordo, molte aziende agricole decisero in primavera di non procedere con i trapianti».

Pomodoro da industria, nel 2022 tardi accordo sul prezzo

Angelo Miano
Angelo Miano

I numeri, rileva Miano, dimostrano le conseguenze dell’accordo tardivo: nel 2022 in Capitanata sono sati raccolti circa 12 milioni di quintali di pomodoro, a fronte dei 14.782.000 del 2021. In calo anche le superfici coltivate: il pomodoro coprì nel 2021 17.140 ettari, mentre nel 2022 si è scesi a 15.000 (sui 32.500 in Italia).

«L’anno scorso le industrie conserviere hanno tirato la corda al massimo pur di non riconoscere un valore adeguato da corrispondere ai produttori. Il calo delle superfici coltivate e, di conseguenza, la minore produzione sono state la diretta conseguenza delle politiche attuate da parte industriale. Abbiamo penato per mesi prima di poter arrivare a un accordo sul prezzo del pomodoro da industria. Un’incertezza durata diversi mesi, tanto da spingere molti imprenditori agricoli a rompere gli indugi e rinunciare a trapiantare».

Nel 2022 alla fine il prezzo l’ha fatto il mercato

L’accordo fu raggiunto nei primi giorni di luglio, con un’intesa basata su 13 centesimi al chilo per il pomodoro tondo, 14 centesimi al chilo per il lungo e una maggiorazione del 30% per il prodotto biologico. A fine campagna, però, il tondo raggiunse i 16 centesimi al chilo e il lungo, per il pelato, 21 centesimi.

«Una piena dimostrazione – sostiene Miano – di quanto poco assennate siano state le scelte della parte industriale, arroccata su quotazioni insufficienti anche a coprire i costi di produzione per le aziende agricole, ma poi costretta a subire le conseguenze delle sue stesse azioni con la riduzione delle superfici coltivate e la conseguente corsa all’accaparramento del prodotto in campo, che hanno fatto aumentare i prezzi ben oltre le richieste iniziali degli agricoltori».

Le industrie riconoscano un prezzo remunerativo

Per Cia Agricoltori Italiani di Capitanata, dunque, se c’è la volontà, nel 2023 si può fare molto meglio. Occorre, tuttavia, che le industrie conserviere arrivino molto prima a riconoscere un prezzo remunerativo al pomodoro prodotto in provincia di Foggia. «È necessario che la parte industriale sia guidata da visioni più ampie, capaci di considerare l’interesse dell’intera filiera. Si tornerà ai numeri del 2021 solo e soltanto se ci sarà un cambiamento da questo punto di vista, rompendo il muro creato da egoismi di parte che poi si rivelano autolesionistici, come dimostra il bilancio dell’ultima stagione del pomodoro».

Partito iter per Dop Pomodoro pelato di Puglia

Intanto, con la presentazione del disciplinare di produzione, è stato avviato il percorso che condurrà al riconoscimento della Dop Pomodoro pelato di Puglia. «La Dop per il pomodoro di Puglia, che Cia Capitanata chiedeva da tempo, è un primo e importante passo per rilanciare una filiera che, in provincia di Foggia, rappresenta un’eccellenza assoluta per quantità e qualità. Abbiamo collaborato alla redazione del disciplinare e questo percorso ci vede assolutamente partecipi e convinti dei passi che andranno svolti da qui in avanti, il primo dei quali resta un’intesa soddisfacente e giusta sul prezzo del pomodoro da corrispondere ai produttori nella campagna 2023

Pomodoro da industria, quest’anno al Centro-Sud serve un’intesa più veloce e condivisa sul prezzo - Ultima modifica: 2023-01-25T10:09:26+01:00 da Giuseppe Francesco Sportelli

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