Seconda stagione consecutiva positiva per gli agricoltori italiani che hanno puntato sull’orzo. A esultare sono soprattutto quelli del Nord, dove si sono raggiunte produzioni a livello del record storico del 2012, ma anche al Centro-Sud si può essere soddisfatti, visto che si sono superati i valori medi, già discreti, della scorsa stagione.
A rendere possibili queste performance è stato, come sempre, il clima, caratterizzato da un autunno perfetto che ha consentito di seminare nei tempi giusti, da un inverno generalmente mite, che ha favorito uno sviluppo regolare delle piante, e da una primavera tendenzialmente umida e non troppo calda, per cui le piogge cadute hanno consentito un buon riempimento delle cariossidi. «L’unico problema che si è riscontrato in particolare in alcune località del Nord Italia – conferma Luigi Cattivelli, direttore del Cra-Gpg di Fiorenzuola d’Arda (Pc), coordinatore delle tradizionali prove varietali nazionali – è stato il forte allettamento a seguito di eventi temporaleschi che si sono verificati in alcune aree dell’Italia settentrionale. Fortunatamente questi fenomeni non sono stati precoci, per cui la pianta è riuscita comunque a produrre e con le mietitrebbie di oggi non è difficile raccogliere prodotto allettato. Se l’allettamento fosse stato precoce, invece, si sarebbero verificati cali produttivi».
Dunque, quest’anno la produzione c’è stata e se non altro ha consentito di compensare i prezzi assolutamente insoddisfacenti del momento (15 €/q al 23 agosto), ma questa è un’altra storia.
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