Innovare in modo sostenibile. Due soluzioni oggi sempre più strettamente indivisibili nel settore agroalimentare. Produrre qualità rispettando l’ambiente. La meta che le aziende più lungimiranti e attente puntano a raggiungere. “Nuova sarda industria casearia” ha centrato l’obiettivo, laureandosi come primo caseificio italiano che ha scelto di sperimentare il sistema termico del solare a concentrazione per ridurre il fabbisogno di gasolio e produrre i suoi prodotti caseari in modo sostenibile. L’impianto utilizza i collettori solari termici a concentrazione (Luce TH e Luce FP) di Csp-F Spa, società milanese che sviluppa soluzioni solari per il calore nei processi industriali. I collettori installati trasformano la luce in energia termica ed elettrica. Abbiamo chiesto a Rosetta Fanari, amministratrice di Nuova sarda industria casearia, le caratteristiche dell’impianto termodinamico e le motivazioni della scelta fatta.
Come funziona l’impianto tecnicamente?
«L’impianto termodinamico installato nel nostro caseificio è un sistema solare a concentrazione che permette lo sfruttamento dell’energia solare convertendola in energia termica a elevata temperatura e producendo vapore che utilizziamo poi nel nostro ciclo produttivo. Il sistema consiste in una serie di superfici riflettenti che concentrano la radiazione solare su un tubo ricevitore posizionato nella linea focale. Il trattamento superficiale del ricevitore permette di assorbire fino al 96% dell’energia solare e di riscaldare ad alta temperatura (intorno ai 200 °C) l’acqua che scorre all’interno del tubo ricevitore stesso, producendo vapore. L’impianto è composto da specchi piani Fresnel (moduli) connessi tra di loro con angoli di posizionamento diversi per ogni fila, al fine di ottimizzare la riflessione solare. In questo modo, gli specchi vengono movimentati in maniera solidale seguendo con estrema accuratezza il moto apparente del sole. Grazie a sofisticati algoritmi di calcolo e al sistema di movimentazione, la radiazione solare viene riflessa e concentrata sul tubo ricevitore posto a una altezza di alcuni metri sopra la superficie degli specchi. Per evitare la dispersione della luce riflessa dalla superficie primaria, e non focalizzante sul tubo assorbitore, una superficie riflettente secondaria viene posta al di sopra del tubo assorbitore per riconcentrare i raggi su di esso».
Quali gli effettivi vantaggi per l’attività del caseificio?
«L’impianto solare termodinamico permette al nostro caseificio un risparmio di circa il 60% del combustibile fossile utilizzato per la produzione di vapore.
Ogni anno, con la produzione di vapore dell’impianto solare termodinamico, il caseificio risparmierà oltre 50mila litri di gasolio ed eviterà il rilascio in atmosfera di 180 tonnellate di CO2. Inoltre, con una superficie di 1.000 metri quadri, accede al conto energia. Risparmio in bolletta, meno inquinamento, ridotto impatto ambientale. Questi i numeri a vantaggio di una produzione sostenibile e di qualità».
«Tre sono le motivazioni che ci hanno spinto a fare questo investimento.............
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